Con la pubblicazione in GU del decreto approvato lo scorso 16 aprile, diventa operativa a partire dal 12 luglio la normativa che stabilisce i titoli valutabili nell’ambito dei concorsi per l’accesso alla dirigenza pubblica.
Il decreto n. 78/2018, infatti, definisce non solo quali titoli possono essere presi in considerazione per la valutazione dei dirigenti ma anche il valore massimo assegnabile a ciascuna qualifica.
Precisamente, viene stabilito un punteggio relativo ai titoli di studio universitari (massimo 41 punti), alle abilitazioni professionali (massimo 12 punti e solo se attinenti alla materia oggetto delle prove d’esame), ai titoli di carriera e di servizio (50 punti), alle pubblicazioni scientifiche (non più di 8 punti).
Per quanto riguarda i concorsi per l’accesso alla dirigenza tecnica, nel caso in cui sia prevista una terza prova scritta obbligatoria finalizzata a verificare l’attitudine all’esercizio degli specifici compiti, il valore dei titoli può essere valutato al massimo 160 punti e i punteggi massimi sono aumentati di un terzo.