Sono numerose le imprese del Made in Italy che esportano negli USA, i dati ISTAT parlano di una valore pari a 40,5 miliardi di euro, con le esportazioni che hanno raggiunto nel 2017 il record storico grazie ad un aumento del +9,8% rispetto all’anno precedente. Il braccio di ferro tra Unione Europea e gli Stati Uniti sui dazi doganali ha però fatto segnare un’inversione di tendenza a gennaio 2018, con le esportazioni italiane negli USA che hanno fatto registrare un calo del -1,4% con punte che arrivano al -27,9% per i mezzi di trasporto al -19,3% per i prodotti dell’agricoltura fino al -6,1% per il tessile.
Tuttavia per le imprese italiane che scelgono di internazionalizzare negli USA, scegliendo gli Stati Uniti come luogo dove stabilire le loro attività, la riforma fiscale americana apre nuove interessanti opportunità di investimento in quello che risulta essere uno dei mercati più strategici al mondo, con oltre 325 milioni di consumatori ad alto reddito, accordi di libero scambio con molte nazioni, un sistema legale trasparente e noto per la protezione della proprietà intellettuale, bassi costi energetici, alta produttività del lavoro e grande attenzione alla ricerca e allo sviluppo.
Riforma fiscale USA
Le opportunità per l’export del Made in Italy sono notevoli: oggi le aziende che avviano un’attività di produzione o distribuzione negli Stati Uniti e creano lavoro localmente possono beneficiare di importanti vantaggi fiscali e incentivi pubblici messi a disposizione da ciascuno dei 50 Stati Americani.
A sottolinearlo è Lucio Miranda, presidente di ExportUSA:
E’ importante sapere che gli USA offrono incentivi pubblici sia a livello statale, sia a livello di contee, città e aree industriali (definite Industrial Park). Le opportunità sono molteplici: esistono agevolazioni monetarie e facilitazioni operative per trovare la località più adatta per aprire un impianto di produzione o di distribuzione, ma anche per assumere e formare i dipendenti.Mai come nel 2018 è vantaggioso investire negli Stati Uniti, grazie alla nuova riforma fiscale americana che ha portato a una riduzione delle tasse sulle Corporation (ovvero le Società di diritto americane) al 21%, un’economia in piena espansione e livelli di ottimismo record da parte dei consumatori e delle piccole imprese.
SelectUSA
Per le imprese che intendono conoscere e approfondire le potenzialità dell’investire negli USA, l’evento di riferimento è il SelectUSA dove centinaia di imprenditori e di pubblici ufficiali si incontrano per negoziare i termini delle concessioni economiche a fronte degli investimenti programmati sul territorio americano. A testimoniare l’importanza strategica di SelectUSA ci sono i numeri del 2017: gli accordi presi in quell’occasione hanno generato investimenti pari a 93 miliardi di dollari negli Stati Uniti.
Miranda sottolinea:
Gli Stati Uniti sono un mercato nel quale le aziende italiane, soprattutto quelle della meccanica, non possono più permettersi di non considerare. Non dimentichiamo, infatti, che l’industria americana si sta attrezzando per fare fronte all’aumento di produzione trainato dai consumi privati, anche attraverso politiche di re-shoring, riportando in patria un numero molto elevato di produzioni che fino a poco tempo fa erano fatte in Cina.Un altro aspetto da non sottovalutare, infine, è il piano di investimenti da 1500 miliardi di dollari promosso dal Presidente Trump per il rinnovo delle infrastrutture che genererà inevitabilmente un aumento della domanda e delle importazioni di macchinari e beni industriali. Un ambito, quella della meccanica, in cui le aziende italiane sono riconosciute per l’elevata qualità dei propri prodotti. Sono molti i clienti di ExportUSA che, nel corso degli anni, hanno visto crescere il proprio business oltreoceano, anche sfruttando occasioni come quelle presentare durante SelectUSA.