La Giunta della Regione Lazio ha approvato il Testo Unico del Commercio, documento proposto dall’assessore allo Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella che passa ora al vaglio del Consiglio Regionale.
Il progetto di legge regionale riguarda la “Disciplina del commercio e della somministrazione di alimenti e bevande” e prevede la creazione di un unico testo al posto di quattro, varando una normativa che preveda meno adempimenti e procedure semplificate.
Il Testo, infatti, si propone di unificare le disposizioni contenute nelle quattro discipline attuali:
- commercio in sede fissa e su aree pubbliche (l.r.33/1999);
- reti di imprese tra attività economiche su strada (l.r.4/2006 art.113);
- commercio all’ingrosso (l.r.74/1984);
- attività di somministrazione di alimenti e bevande (l.r.21/2006).
Linee guida
La stesura della nuova legge sul commercio si basa su quattro linee guida principali:
- semplificazioni in materia di Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), silenzio assenso, conferenze dei servizi, concessioni di occupazione di suolo pubblico per l’esercizio del commercio su aree pubbliche, parere regionale vincolante per l’apertura (da eliminare). Si prevede anche il trasferimento di alcune importanti funzioni ai Comuni su mercati e commercio su aree pubbliche. Nuove funzioni anche per Roma Capitale, che potrà gestire autonomamente la programmazione urbanistica e commerciale, la somministrazione, il trasferimento e ampliamento di grandi e medie strutture di vendita;
- delegificazione con l’abrogazione di numerose leggi e norme regionali, mentre per alcuni aspetti di carattere attuativo della riforma sarà necessario fare riferimento ad appositi regolamenti di attuazione;
- nuovo approccio per la gestione dei criteri generali di programmazione per le medie e grandi strutture di vendita, non più basati su parametri numerico-quantitativi e sul contingentamento delle aperture;
- innovazioneper favorire il rilancio di un settore centrale dell’economia del Lazio, sia in termini occupazionali sia di PIL. Viene incentivato lo sviluppo di un nuovo modello di associazionismo tra imprese così come la nascita di reti di imprese tra attività economiche su strada.
La legge, infine, dovrebbe anche fissare nuovi requisiti per il riconoscimento della denominazione di locali storici e sancire l’obbligo di creazione di presidi sanitari di primo soccorso nelle strutture superiori ai 10mila mq.