Qualche giorno fa l’INPS mi ha comunicato che la mia domanda per l’APe Volontario era stata rigettata perché ho comunicato 690 euro di rata mutuo (cointestato con mia moglie) anziché 1178 Euro. Vorrei precisare che nella domanda non vi è la possibilità di far notare la cointestazione del mutuo. Ripetere la domanda porterebbe alla stessa conclusione! Cosa fare?
Credo di capire che il motivo del rigetto dell’istanza è che, calcolando la rata del mutuo, la rata di restituzione diventa superiore al 30%, che è il tetto massimo previsto dalla normativa sull’APE Volontaria. Come previsto dal comma 5, articolo 6 dell’APE, la rata di ammortamento mensile, sommata ad eventuali rate per prestiti con periodo di ammortamento residuo superiore alla durata dell’anticipo previdenziale, non può superare il 30% della pensione, al netto di eventuali rate per debiti erariali, assegni divorzili, mantenimento figli.
Evidentemente l’INPS ha ritenuto che un mutuo, pur cointestato, è da valutare come se fosse a totale carico del richiedente.
Se sua moglie è fiscalmente a carico, per esempio, potrebbe essere questo il motivo della decisione dell’INPS: in questo caso, pur in presenza di un mutuo cointestato, lei ha interamente diritto alla detrazione IRPEF, perché di fatto è lei a pagare la rata. L’INPS, in questo caso, potrebbe aver applicato lo stesso meccanismo all’APE, considerando lei come soggetto che di fatto sostiene la spesa della rata, calcolando di conseguenza il suo diritto all’APE.
Se sua moglie non è a suo carico e paga il 50% della rata del mutuo, può chiedere all’INPS un riesame della domanda.
Per accantonare le ipotesi e chiarire la questione, verificando la correttezza dell’interpretazione INPS, l’unica strada è interpellare l’istituto di previdenza e confrontarsi con un centro di assistenza fiscale o un consulente per verificare che il modus operandi sia corretto.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz