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Flotte aziendali: cambiano RC auto e revisione

di Noemi Ricci

10 Maggio 2018 10:30

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Le novità per le flotte aziendali in tema di Rc Auto, attestato di rischio dinamico e classe di merito di Conversione Universale, e il giro di vite sulle revisioni.

Emanati da parte dell’IVASS, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, due Provvedimenti in materia di RC auto che introducono una nuova disciplina dell’attestato di rischio e nuove regole per il riconoscimento e l’evoluzione della classe di merito di Conversione Universale. Novità per le flotte aziendali arrivano inoltre dalle nuove e più stringenti direttive in tema di revisione auto.

Attestato di rischio dinamico

Più in particolare il Provvedimento n. 71/2018 apporta modifiche al Regolamento IVASS n. 9/2015 e al Provvedimento IVASS n. 35/2015 introducendo il cosiddetto attestato di rischio dinamico, che consente di valutare con maggiore precisione la sinistrosità dell’assicurato.

L’attestato di rischio, sulla base del quale viene definito il premio assicurativo, terrà conto anche dei sinistri pagati a ridosso o dopo la scadenza del contratto, anche nel caso in cui l’assicurato abbia cambiato compagnia, così da premiare gli assicurati virtuosi a scapito di coloro che hanno comportamenti elusivi o fraudolenti.

Classe di merito C.U.

Il Provvedimento n. 72/2018 definisce invece nuove regole per il riconoscimento e la sua evoluzione nel tempo della classe di merito di Conversione Universale (C.U.) di cui all’art. 3 del Regolamento IVASS n. 9/2015 – Dematerializzazione dell’attestato di rischio.

Il provvedimento chiarisce soprattutto dubbi interpretativi della normativa vigente per evitare disparità di trattamento nei confronti degli assicurati tra le diverse compagnie. Vengono inoltre introdotti benefici a favore di alcune categorie di assicurati in precedenza trascurate, come i portatori di handicap, i conviventi di fatto, gli uniti civilmente e i veicoli oggetto di leasing.

Revisione

Cambia inoltre la revisione auto, per effetto della direttiva europea, recepita dall’Italia nella propria normativa, che obbliga concessionarie e centri autorizzati a rilasciare una nuova revisione cartacea più dettagliata della precedente da inviare al Ministero per le infrastrutture e i Trasporti (con copia da rilasciare al proprietario dell’auto), per posta elettronica tramite il Centro elaborazione dati (CED). La nuova normativa entrerà in vigore il prossimo 20 maggio.

Il certificato conterrà dunque non più soltanto l’indicazione di test superato, o meno, ma informazioni aggiuntive precise quali: problematiche rilevate (classificate in carenze in lievi, gravi e pericolose), che tipo di test sono stati effettuati e i chilometri percorsi (così da evitare future alterazioni del contachilometri). Viene inoltre sancita la responsabilità del proprietario dell’auto a tale proposito.

L’obiettivo della norma è di uniformare le regole ed i criteri di valutazione delle auto all’interno dell’Unione Europea – utile soprattutto in caso di re-immatricolazione effettuata in un altro Stato membro – e quindi anche tra i centri autorizzati dei vari Stati, così da evitare conflitti di interesse, favoritismi e irregolarità.

La direttiva europea dispone inoltre supervisioni e controlli più severi sulle concessionarie stesse con ispezioni del MIT anche sui singoli strumenti con cui vengono effettuate le revisioni. Vengono disposti corsi di aggiornamento obbligatori con esame ad hoc, oltre ad una formazione iniziale per tutto il personale tecnico addetto alle revisioni. Se il centro di revisione autorizzato non dovesse risultare a norma, questo potrà vedersi togliere l’autorizzazione di licenza alla pratica di tale professione.

Sono esclusi dalla nuova normativa le macchine agricole diverse dai trattori a ruote, nonché i veicoli ad uso speciale per il trasporto ed i veicoli su rotaia.

Le revisioni partiranno a partire dal 2 gennaio di ciascun anno e verranno effettuate entro il mese del rilascio della carta di circolazione o quello entro cui è stata effettuata l’ultima revisione.