Mio marito, pensionato, presenta il 730 dove risulto come coniuge a carico senza altri redditi oltre l’abitazione principale. Avendo ereditato una seconda casa, rimango a carico? Devo presentare dichiarazione per conto mio?
Direi che può rimanere a carico di suo marito nella sua dichiarazione dei redditi, perché sulla seconda casa versa già le imposte relative agli immobili (IMU), di conseguenza non deve calcolare il reddito derivante da questo fabbricato per stabilire il tetto sopra il quale non è possibile essere considerati familiari a carico.
Il coniuge per essere a carico deve avere un reddito annuo non superiore a 2.840,51 euro lordi. In questa cifra non si calcolano gli eventuali redditi derivanti da immobili in virtù del cosiddetto “effetto sostitutivo dell’IMU”.
Un utile documento di prassi con indicazioni in materia è la circolare 26/E dell’Agenzia delle Entrate sulla prima precompilata, che spiega come l’effetto sostitutivo dell’IMU, con la conseguente esclusione dalla base imponibile IRPEF, incide sulla determinazione del reddito complessivo del familiare, che non deve superare i 2.840,51 euro per essere considerato fiscalmente a carico. Di conseguenza:
il reddito complessivo di quest’ultimo deve essere calcolato senza tener conto della rendita catastale relativa agli immobili da questi posseduti e non locati qualora gli stessi siano soggetti ad IMU.
Attenzione: quello che invece va calcolato è il reddito dell’abitazione principale, non soggetta a IMU. Quindi, chi risulta proprietario in tutto o in parte della prima casa deve calcolare la relativa rendita nella soglia dei 2.840,51 euro.
Diverso il discorso nel caso di immobile affittato che produce un reddito da locazione, che va invece inserito nel calcolo per determinare il superamento del tetto (anche nel caso in cui si applichi la cedolare secca).
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Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi