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Salvaguardia, APE o pensione precoci: si può scegliere

di Barbara Weisz

6 Aprile 2018 15:03

L'INPS convocherà i salvaguardati che hanno fatto domanda di APE sociale o pensione precoci per scegliere tra i due benefici previdenziali: come funziona e quali rischi si corre.

Novità per gli esodati che sono rientrati in un provvedimento di salvaguardia e presentano anche domanda di accesso all’APE sociale o alla pensione anticipata precoci: l’INPS ha messo nero su bianco la procedura attraverso la quale dovranno scegliere fra i due benefici. I dettagli sono contenuti nel messaggio 1481/2018. Il punto di partenza è la possibilità di scelta fra salvaguardia esodati e APE sociale o pensione precoci prevista dalla nota 7214/2017 del ministero del Lavoro, in base alla quale:

i soggetti che abbiano già ottenuto la certificazione per l’accesso alla pensione in salvaguardia, hanno la facoltà di optare tra le due prestazioni.

La scelta

Ebbene, l’INPS ha stabilito che, nel momento in cui questi lavoratori presentano domanda di APE o di pensione precoci, la struttura territoriale competente deve convocarli per consentire loro di scegliere se mantenere lo status di salvaguardati, con l’accesso a pensione con le regole ante-Fornero, oppure accedere alla nuova prestazione previdenziale richiesta.

Se si decide di privilegiare la salvaguardia, la domanda di certificazione APE o pensione precoci sarà conseguentemente respinta. Se si sceglierà l’APE sociale o la pensione precoci, si annulla il diritto alla salvaguardia e si mette in lavorazione la domanda di certificazione per APE sociale/beneficio “precoci”. La scelta, par di capire, è irreversibile, nel senso che si perde definitivamente il diritto alla salvaguardia nel caso in cui alla fine non si riescano ad agganciare l’APE o la pensione precoci perché nel frattempo decadono i requisiti. E’ quindi utile che in questi casi vengano effettuate con attenzione tutte le valutazioni del caso.

I rischi

Il documento di prassi INPS prevede che la struttura territoriale, nel momento in cui presenta al lavoratore la possibilità di scelta, debba fornire adeguata informazione sul fatto che l’accoglimento della domanda di verifica delle condizioni non assicura l’accesso al beneficio se viene perso lo status prima della decorrenza dell’indennità o non sono perfezionati i requisiti valutati in “via prospettica” in sede di istruttoria.

Mentre la salvaguardia, una volta ottenuta, consente con certezza l’accesso alla pensione nel momento in cui si matura il requisito, l’APE sociale o alla pensione precoci non dà la stessa garanzia. Se il lavoratore, con certificazione del diritto perde il requisito prima della decorrenza (ad esempio, per decesso del parente assistito nel caso dei caregiver, oppure per superamento dei tetti di reddito nel caso dei disoccupati, e via dicendo), perde anche il diritto alla prestazione previdenziale. Quindi, rinunciare alla Salvaguardia qualora i requisiti per l’altra prestazione non siano blindati, implica il rischio di rimanere a mani vuote.

Riesame domande

L’INPS riesaminerà le domande di certificazione del diritto eventualmente scartate con la motivazione che il lavoratore risultava già iscritto a una salvaguardia esodati. Quindi, i lavoratori salvaguardati che hanno presentato domanda di certificazione del diritto e hanno ricevuto una risposta negativa con la motivazione legata alla precedente ammissione alla salvaguardia, verranno contattati dalle strutture INPS che presenteranno loro la possibilità di scelta sopra descritta.

Questo, anche se la domanda di APE o di pensione precoci è stata presentata nel 2017: la circostanza non è specificata dal documento di prassi, che però sottolinea la necessità di rielaborare tutte le domande dei salvaguardati scartate con la motivazione sopra esposta, ricomprendendo evidentemente anche quelle relative al 2017.