L’editoria rappresenta un terreno fertile per il management femminile, tanto che il numero delle donne in cima ai vertici delle aziende del settore è aumentate notevolmente dal 2010 al 2017, passando dal 16,6% al 22,3%. A rivelarlo è l’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori nell’ambito di un’indagine relativa ai consumi editoriali. Un trend positivo che coinvolge un cospicuo numero di donne chiamate a ricoprire diverse cariche, dal ruolo di CEO alle presidenze fino alle direzioni generali.
Il numero di donne che ricoprono ruoli di rilievo nel mondo dell’editoria, e nei suoi ruoli dirigenziali, è superiore alla media nazionale che si attesta a un modesto 4% – sottolinea il presidente dell’Associazione Italiana Editori Ricardo Franco Levi -. Ad esse si aggiungono poi quelle che troviamo – a vari livelli – in libreria o in biblioteca e in tutta la filiera editoriale: traduttrici, grafiche, responsabili della comunicazione. Nelle posizioni in ingresso – chi frequenta i vari master – c’è anche qui una percentuale maggiore di ragazze, il cui peso finirà per proiettarsi nei prossimi anni sugli organigrammi futuri.
La presenza rosa ai vertici delle organizzazioni del settore editoriale coinvolge anche l’INPGI, gestito da Marina Macelloni (la quale ricopre il ruolo di Presidente) e Mimma Iorio (Direttore Generale), mentre il totale delle donne impiegate nell’Istituto è pari al’55%.