Da poco abbiamo una seconda casa: ricordo di una legge che permette di pagare la tassa rifiuti solamente per il periodo d’utilizzo ma molti Comuni la aggirarono legge con deroghe o leggi locali. Possono farlo?
La TARI è l’imposta comunale istituita con la Legge di Stabilità 2014 in luogo della vecchia TARES. Si tratta di un’imposta costituita da una componente fissa, data dal costo del servizio erogato (che viene determinato dalla superficie dell’abitazione) e da una componente variabile, data dalla quantità effettiva di rifiuti prodotti da chi abita l’immobile.
Agevolazioni dei Comuni
Per la parte variabile, i singoli Comuni possono prevedere esenzioni e riduzioni locali, anche diverse da quelle previste dalla legge nazionale, in caso di:
- immobili abitati da una sola persona;
- case per le vacanze;
- immobili occupati da soggetti che per almeno sei mesi all’anno risiedono all’estero;
- fabbricati rurali;
- contribuenti che effettuano lo smaltimento dei rifiuti in proprio tramite compostaggio o che abbiano realizzato interventi per produrre meno rifiuti.
Quindi, per ottenere una riduzione sul pagamento della TARI è necessario informarsi presso l’ente locale ove è situato l’immobile, consultando il sito internet del Comune o selezionando il Comune di interesse del motore di ricerca disponibile sul portale web dal dipartimento delle Finanze.
Esenzione TARI
Ricordiamo inoltre che la legge nazionale prevede l’esenzione dal pagamento della TARI relativamente alle seconde case disabitate solo nel caso in cui esse siano inutilizzabili, ad esempio perché fatiscenti o non sfruttabili in alcun modo. Inutilizzabilità che dovrà essere provata dimostrando l’assenza di allaccio alla rete elettrica, idrica o fognaria.
Riduzione TARI case vacanza
Segnaliamo una recente sentenza CTP del Comune di Massa Carrara n. 182/1/17 la quale ha stabilito che coloro che utilizzano la seconda casa esclusivamente per le vacanze hanno diritto a uno sconto forfettario sulla TARI.
Secondo la Commissione Tributaria, non legittima l’applicazione da parte del Comune dello stesso prelievo TARI a chi è residente e a chi utilizza l’abitazione solo per qualche settimana all’anno, sulla base del principio della direttiva UE n. 2008/98/CE, per cui “chi inquina paga“. La Commissione ha quindi concesso al contribuente che aveva presentato il ricorso uno sconto del 30%.
Ovviamente è necessario che il contribuente possa dimostrare che l’immobile venga utilizzato solo saltuariamente come casa vacanza, mediante la presentazione nel dettaglio dei consumi delle utenze.
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Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi