Skype è probabilmente il software più diffuso per effettuare telefonate tramite internet, con 171 milioni di clienti di cui il 30% è costituito da utenti business. Da qui nasce l’esigenza di proteggere gli utilizzatori da eventuali manacce informatiche.
Infatti, un così vasto bacino di utenza potrebbe rappresentare un obiettivo appetibile per gli hacker ma finora l’architettura di Skype si è rivelata piuttosto sicura in questo senso. Trattandosi di un software peer-to-peer, è privo di un centro che possa essere bersaglio di attacchi, mentre il sistema di criptaggio delle chiamate garantisce un ulteriore grado di sicurezza.
Lo stesso Kurt Sauer, Chief Security Officer di Skype, in una recente intervista aveva evidenziato la robustezza del codice alla base del software. Tuttavia, nonostante non siano stati rilevati particolari segnalazioni in merito ad attacchi agli utenti, Sauer aveva fatto notare che tutti i programmi di Instant Messaging come Skype sono vulnerabili al malware veicolato tramite pagine web. La direzione verso cui doveva convergere l’attenzione era dunque quella di implementare software in grado di riconoscere e bloccare i link potenzialmente pericolosi.
Per far questo la società ha stretto un accordo con FaceTime Communications, azienda specializzata nella sicurezza degli Instant Messenger. Scopo della partnership è elaborare soluzioni per la protezione degli utenti business. In virtù del suo funzionamento, infatti, Skype risulta difficilmente gestibile dagli amministratori della rete aziendale, poiché riesce a stabilire connessioni anche in presenza di un firewall. Inoltre fino alla versione 3.0 era quasi impossibile per i gestori della rete controllare le sue funzioni di chat e condivisione di file. In attesa di maggiori dettagli derivanti da questo accordo, Skype ha annunciato la sua intenzione di siglarne altri nei prossimi giorni, con società leader nel settore della sicurezza informatica.