Si riduce il gap tra le retribuzioni percepite dai dipendenti pubblici e dai lavoratori attivi nel settore privato: un divario che si è progressivamente ridotto tra il 2010 e il 2016 in seguito al blocco degli stipendi pubblici, che ha ridotto la forbice storica tra quanto percepito dagli stattli 8di più) e quanto dagli impiegati di aziende private (di meno).
Secondo l’analisi dell’Ufficio studi della CGIA di Mestre, infatti, nel 2016 i compensi nel settore privato sono state inferiori di 606 euro rispetto al comparto pubblico, una leggera differenza se confrontata con i 4.244 euro di divario rilevato nel 2010 sempre a vantaggio degli statali.
Per quanto riguarda la retribuzione media annua, nel 2016 un dipendente del settore privato ammontava a 33.192 euro mentre un collega percepiva 33.798 euro.
Secondo quanto sottolinea il coordinatore dell’Ufficio studi CGIA Paolo Zabeo:
Pur essendoci stato un allineamento delle retribuzioni tra i due settori, i dipendenti pubblici lavorano mediamente 36/38 ore alla settimana, mentre i lavoratori del privato stanno in fabbrica o in ufficio per almeno 40 ore.Ad innalzare il dato medio retributivo sono gli stipendi dei dirigenti con mansioni apicali che, per alcuni livelli di inquadramento, sono i più elevati d’Europa.
Se nel settore pubblico a vantare retribuzioni superiori sono i dipendenti degli enti previdenziali (45.540 euro lordi all’anno), seguiti dai colleghi degli enti locali (35.235 euro lordi annui che arrivano a 39.070 nella sanità), in ambito privato in cima alla classifica dei lavoratori più pagati compaiono i dipendenti dell’industria (35.200 euro lordi all’anno), dei servizi (32.849 euro lordi all’anno) e delle costruzioni (27.836 euro lordi all’anno).