Più numerose, più strutturate, competitive all’estero, affidabili, in grado di rappresentare la forma più sana del nostro modello di capitalismo e da dieci anni in grado di presentare bilanci sempre in positivo, nonostante siano le più tartassate dal Fisco. È il ritratto delle medie imprese industriali del Nord-Ovest, così come emerge dall’indagine Mediobanca – Unioncamere presentato nei giorni scorsi ad Alessandria.
L’indagine, giunta alla sua quinta edizione, è stata condotta sui documenti contabili del periodo 1996 – 2005 di 1.660 imprese, alle quali si deve il 14% del valore aggiunto complessivo dell’industria manifatturiera dell’area. In quest’arco di tempo, il fatturato delle medie imprese dell’area è aumentato del 54%, per quanto inferiore del 4% rispetto alla media nazionale.
Le esportazioni hanno avuto un contributo considerevole (+74,1%), in particolar modo per quanto riguarda Unione Europea, Russia e altri Paesi dell’Est, con una crescita di gran lunga superiore rispetto alle vendite interne (+44,2%). Il valore aggiunto è cresciuto del 37,1% mentre il numero dei dipendenti è aumentato del 14,6%.
Nell’arco dei 10 anni presi in esame, la crescita più robusta è stata registrata il Liguria, dove le 33 medie imprese analizzate hanno totalizzato un incremento del 76,8% sul fatturato e del 176,3% sulle esportazioni, con un valore aggiunto pari a +16,3%.
Risultati intermedi, invece, per le 391 imprese di Piemonte e Valle d’Aosta che hanno accresciuto il fatturato del 55,7%, le esportazioni del 78,4%, il valore aggiunto del 34,4% e i dipendenti del 14,8%. Infine, viene citata la Lombardia, le cui 1226 aziende (pari al 74,9% di tutte le medie imprese della macro-area) hanno registrato un +53,1% nel fatturato, un +71,5% per l’export, un +37,1% per quanto riguarda il valore aggiunto e un +14,5% nel numero dei dipendenti.
La tassazione, però, continua ad essere “punitiva” per le medie imprese: tra il 2003 e il 2005 hanno infatti pagato oneri pari al 47-49% degli utili. Sono le imprese del Nord-Ovest a registrare le aliquote più elevate: nel 2005 quella media del Nord-Ovest ha superato di circa 14 punti quella delle grandi imprese italiane e di ben 22 punti quella delle multinazionali europee.