I permessi dei caregiver familiari per assistere i propri cari con handicap grave, così come previsto dalla legge 104/1992 (articolo 33, comma 3), non possono essere scalati dalle ferie a meno che non si sommino a periodi di congedo parentale (cfr.: Corte di Cassazione, Ordinanza n. 2466 del 31 gennaio 2018).
Diversamente dal congedo parentale e da quello straordinario per malattia del figlio, i permessi fruiti con la legge 104 per offrire assistenza ai propri cari disabili, non possono e non devono incidere sulla fruizione delle ferie.
Permessi 104
Si tratta di permessi retribuiti e coperti da contribuzione figurativa, riconosciuti a coniuge, parenti e affini entro il secondo grado, oppure entro il terzo grado se i genitori o il coniuge della persone con handicap grave hanno più di 65 anni, oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano mancanti.
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Tali permessi prevedono la possibilità di assentarsi dal lavoro per 3 giorni al mese anche in via continuativa. Per emergenza Coronavirus, tra l’altro, sono stati previsti ulteriori 12 giorni complessivi sia nel primo bimestre della crisi (marzo e aprile) sia per il secondo (maggio e giugno). Questi giorni di permesso mensile, come chiarito calla Suprema Corte, non possono in alcun modo essere sottratti alle ferie.
Diverso è il caso dei congedi parentali ordinari e di quelli per malattia del figlio di età inferiore a tre anni previsti dalla legge 151/2011: questi congedi possono determinare una significativa sospensione della prestazione lavorativa, che giustifica un diverso trattamento.
Caregiver
I permessi ex lege 104 previsti per i portatori di handicap, fra l’altro si inseriscono nell’ambito della tutela dei disabili prevista dalla normativa italiana (in primis, articoli 2, 3, e 38 della Costituzione) e internazionale.
Ad esempio la Direttiva 2000/78/CE del Consiglio del 27 novembre 2000 e la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità ratificata e resa esecutiva in Italia con legge 18/2009. La Convenzione prevede il sostegno e la protezione da parte della società e degli Stati non solo per i disabili ma anche per le loro famiglie, strumento indispensabile per contribuire al pieno ed uguale godimento dei diritti delle persone con disabilità.
Quindi, l’interpretazione della norma a favore dei caregiver familiari, deve evitare che l’aggravio dei congiunti di portatori di handicap, nella fruizione dei permessi fruiti tramite Legge 104, possa vanificare tali tutele e «scongiurare qualsiasi incidenza negativa sul loro utilizzo.