Tra i doveri del datore di lavoro c’è quello di versare i contributi previdenziali obbligatori entro i termini e con le modalità di calcolo stabilite dalla legge. In caso di inadempienza contributiva il datore di lavoro può regolarizzare la propria situazione versando tempestivamente i contributi dovuti e in relazione alla gravità dell’inadempienza si applicano le sanzioni civili, amministrative e penali stabilite per legge.
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Contributi INPS con ravvedimento
Come in caso di tardivo versamento di tasse e imposte, anche per i contributi INPS è possibile ricorrere al ravvedimento operoso e quindi usufruire di una riduzione delle sanzioni, a condizioni che:
- la denuncia della situazione debitoria sia effettuata spontaneamente entro 12 mesi dal termine previsto per il pagamento della contribuzione;
- il pagamento sia effettuato entro 30 giorni dalla presentazione della denuncia;
- la denuncia sia stata presentata prima di ogni possibile contestazione da parte dell’INPS.
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Casi di esclusione dal ravvedimento operoso
Diversamente, in caso di omesso/insufficiente versamento dei contributi previdenziali non è possibile ricorrere al ravvedimento spontaneo. In questi casi l’INPS invia un avviso bonario e, se la posizione non viene regolarizzata nei termini indicati, si procede all’iscrizione a ruolo ed alla conseguente riscossione coattiva a mezzo di cartella esattoriale. Lo stesso avviene per i contributi eccedenti il minimale e scaturenti dalla dichiarazione dei redditi.
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Fonte: INPS.