Lazio hi-tech, due miliardi dall’Europa

di Alessandro Vinciarelli

13 Marzo 2008 11:40

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Finanziamenti per due miliardi concessi alla Regione Lazio dalla Ue per l'avvio di un piano di sviluppo e innovazione delle imprese locali

L’innovazione tecnologica è ormai considerata dalle aziende – a buon ragione – una scelta strategica necessaria a consentire e favorire uno sviluppo fattivo, solido e duraturo, non solo dell’impresa stessa ma anche del tessuto imprenditoriale del Paese.

Con questi presupposti, unanimemente condivisi da Industria e Istituzioni, anche l’Unione Europea è da tempo impegnata a promuovere tale crescita innovativa. Nell’ambito delle più recenti iniziative avviate in questo senso, si distingue la scelta di finanziare la Regione Lazio con oltre due miliardi di euro, da utilizzare per lo sviluppo di soluzioni hi-tech in ogni ambito aziendale.

Gli ambiti di applicazione sono i più svariati e passano dal mondo delle comunicazioni fino a quello ambientale e della mobilità.

Solo per rendere nota l’eterogeneità dei temi ecco alcuni numeri che mostrano la ripartizione di parte delle risorse disponibili: 350 milioni di euro per la mobilità, 74 milioni di euro per sostenere le energie rinnovabili, 345 milioni per la ricerca in ambito industriale e per l’accesso al credito per le piccole e medie imprese.

In particolare, per quest’ultimo punto le Pmi potranno accedere al credito utilizzando il meccanismo dei Confidi, privilegiando quelle che investiranno sulle biotecnologie e sul lavoro in pianta stabile.

Da sottolineare che una gran parte delle operazioni di distribuzione dei fondi riguarderà il mondo ambientale e la produzione dell’energia, che beneficerà in totale di 745 milioni di Euro.

Per i bandi si dovrà attendere sino ai primi giorni d’estate, quando sul sito della Regione Lazio sarà possibile reperire i moduli per la compilazione della domanda di finanziamento.

I bandi saranno rivolti a soggetti pubblici e privati, con particolare attenzione verso quelle aziende che promuoveranno una collaborazione con i centri pubblici di ricerca.