WWF in ufficio, per educare al risparmio

di Noemi Ricci

Pubblicato 26 Febbraio 2008
Aggiornato 10 Ottobre 2012 16:30

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Un seminario online organizzato da WWF e Microsoft per approfondire il tema del risparmio energetico in ufficio, a salvaguardia di ambiente e spese aziendali

Un seminario per riflettere sui risparmi energetici in ufficio e fare dell’eco-compatibilità una risorsa a beneficio del business: questo il motivo conduttore della giornata di studio Efficienza energetica in ufficio, organizzato da Microsoft in collaborazione con WWF e indirizzato a Pmi italiane, liberi professionisti e piccoli imprenditori.

L’obiettivo primario dell’appuntamento, condotto da Matteo Leonardi (programma energia del WWF Italia), fornire una spiegazione e una guida su come ottimizzare l’utilizzo dell’energia in ufficio o in azienda.

È importante fare proprio il concetto secondo cui è possibile risparmiare energia senza apportare grandi stravolgimenti delle proprie abitudini, anche sul lavoro, anche solo facendo più attenzione ai gesti quotidiani, rivolti a contenere i consumi eccessivi. Un approccio diverso, è stato spiegato, comporta non solo danni per l’ambiente, ma anche aumenti significativi nelle spese aziendali.

Oltre a dialogare interattivamente su tali tematiche, compresi gli standard minimi di efficienza negli uffici (informatica e illuminazione), si è discusso anche degli incentivi previsti dalla Finanziaria 2008 per i necessari adeguamenti, delle normative di riferimento e delle indicazioni di utilità pratica riportate presso il portale dell’efficienza energetica portale dell’efficienza energetica.

Con questa interessante iniziativa, si è cercato di sensibilizzare non solo gli imprenditori, ma anche i semplici dipendenti, su un tema di estrema attualità ed importanza quale quello dello dispendio di energia.

Le possibilità di risparmio (a partire dagli stand-by di schermi, stampanti e computer, fino ad arrivare all’illuminazione e alla climatizzazione degli ambienti) sono notevoli e hanno un grande peso, basti riflettere sul fatto che il 40% dei consumi elettrici europei viene dal settore terziario.