Behavioral advertising sotto i riflettori

di Alessandra Gualtieri

20 Febbraio 2008 15:00

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Nuova Eldorado per gli inserzionisti o rischio di violazione privacy? Dalla Gran Bretagna le nuove vie della pubblicità comportamentale

L’accordo siglato in Gran Bretagna fra gli ISP BT, Virgin Media e Carphone Warehouse con il network pubblicitario Phorm ha destato l’attenzione dell’intero ecosistema web, non senza sollevare alcuni dubbi e polemiche intorno alla cosiddetta pubblicità comportamentale.

In pratica, i tre ISP britannici avrebbero concordato una sorta di condivisione dei log di navigazione dei propri utenti internet, allo scopo di tracciarne preferenze ed abitudini a mero scopo pubblicitario, ossia al fine di delineare delle campagne promozionali personalizzate, modellate sui gusti dei consumatori tracciati in base ai siti da loro visitati. Il sogno di operatori marketing e inserzionisti.

Ebbene, ciò che utenti, aziende e gli stessi internet provider si chiedono ora è: favorire la creazione di inserzioni mirate con dati ottenuti in tale maniera non rischia di infrangere le regole della privacy?

Per quanto si tratti di un mercato, quello del behavioral advertising, stimato in 112 milioni di euro l’anno soltanto per gli ISP, il dubbio resta. Phorm ha fatto sapere che il meccanismo è del tutto anonimo ma, per non correre rischi, i provider consentiranno agli utenti di decidere se acconsentire o meno alla navigazione sponsorizzata.

Intanto, Phorm ha già predisposto la sua piattaforma pubblicitaria, Open Internet Exchange, cui potrà aderire qualunque sito web. I proventi delle sponosorizzazioni su tali siti saranno divisi con BT, Carphone Warehouse e Virgin Media, che assieme rappresentano oltre un terzo del mercato dell’accesso Internet in Gran Bretagna.

Di fatto, la vicenda ha aperto le porte ad un nuovo potenziale modello di business per i fornitori internet: dopo aver a lungo guardato con invidia ai big dell’advertising online come Google, Yahoo e Microsoft, potrebbero anche loro godere di una fetta della colossale torta pubblicitaria fornita dal Web, scavalcando i tradizionali editori online.