Con la legge di stabilità approvata dal governo sono state introdotte importanti novità in vigore dal 2015. Fra queste spicca il trattamento di fine rapporto di lavoro in busta paga, il credito d’imposta del 25% per gli investimenti in ricerca e l’innalzamento dell’aliquota per la previdenza integrativa. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
TFR in busta paga
Dal prossimo anno i lavoratori del settore privato potranno avere in anticipo il trattamento di fine rapporto. Dal 2015, e in via sperimentale fino al 2018, sarà possibile aderire volontariamente e a costo zero per le imprese. L’operazione, infatti, prevede che le banche anticipino alle PMI le risorse necessarie a pagare il TFR. In caso di mancata restituzione delle somme da parte dell’azienda, la banca potrà rivolgersi all’INPS. Si potrà riscattare il TFR maturato nell’anno precedente e riceverlo in busta paga in soluzione unica.
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Previdenza integrativa. Ad inizio anno il governo ha deciso un innalzamento della tassazione delle rendite finanziarie dal 20% al 26%. Un analogo aumento della pressione fiscale arriverà anche sulle fondazioni bancarie, sui fondi di previdenza complementare e sulle polizze vita.
Investimenti in ricerca. Il credito d’imposta per gli incrementi di investimenti in ricerca sarà del 25%. Sarà possibile elevarlo al 50% solo nel caso di ricerca contrattualizzata con università o enti di ricerca. Sarà riconosciuto fino a un massimo di 7,5 milioni annui per beneficiario. Inoltre, i redditi derivanti dall’utilizzo di brevetti e marchi ad essi funzionalmente equivalenti non concorreranno a formare il reddito complessivo nella misura del 50%.