Basta fare un giro per i blog dei responsabili dei sistemi informatici di molte aziende oppure nei forum tecnici relativi ai prodotti Microsoft, per rendersi conto della presenza di un problema che tutti gli utenti di Office 2003 desiderano vedere risolto prima ancora di poter pensare ad aggiornamenti di altro tipo.
Si tratta delle famigerate «smart tag», etichette virtuali che riconoscono dinamicamente un testo all’interno dei programmi office e, sulla base di quel testo, offrono agli utenti la possibilità di eseguire una serie di azioni. Ad esempio uno smart tag può rintracciare automaticamente i nomi e gli indirizzi dei clienti e contrassegnarli, consentendo, con un semplice click, l’avvio di un’applicazione esterna in cui si trovano informazioni correlate a quel dato.
Questa funzionalità, di cui molti ignorano addirittura l’esistenza, per poter funzionare, ha bisogno di una scansione preventiva dell’intero testo visualizzato. È questa l’operazione che, nella maggior parte dei casi, non va a buon fine e manda in crash il programma. Se poi il file che si stava elaborando non è stato salvato, il risultato è l’innesco di una successione infinita di tentativi di ripristino da parte di office che s’interrompe solo chiudendo l’applicazione.
Il problema è conosciuto da Microsoft e per un breve lasso di tempo era stato risolto con il service pack 2 di Office. Ma nella corsa al rilascio di nuove funzionalità con relative patch di sicurezza e non, qualcosa deve essere sfuggita ai programmatori di Redmond perché, nel succesivo service pack 3, tutto è tornato come prima.
L’unica soluzione non ufficiale, rilanciata tanto nelle pagine dei blog tecnici dei professionisti del settore quanto in quelle degli utenti casalinghi è quella di disabilitare totalmente qualunque tipo di funzionalità “smart tag”. C’è chi invece ha preferito disinstallare il service pack 3 o chi ha dovuto addirittura disattivare il controllo ortografico durante la digitazione.
Il problema viene riscontrato da tutti gli utenti di Windows, sia xp che vista. Certo, Microsoft ora è concentrata sui suoi prodotti di punta e Office ha già subito una completa ristrutturazione con la versione 2007, ma non è da sottovalutare che forse siamo di fronte ad uno dei bug più longevi di tutta la storia degli applicativi targati Bill Gates.