Terreni dello Stato ai giovani: questa volta si fa sul serio

di Nicola Santangelo

Pubblicato 4 Settembre 2014
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:38

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Ne parlammo qualche anno fa quando l’allora governo annunciò di voler vendere o affittare i terreni ai giovani. Sarebbe stato necessario un decreto che tuttavia non arrivò e il governo mancò all’importante appuntamento con la creazione di migliaia di imprese agricole. Adesso, con oltre due anni di ritardo, i tempi sembrano essere maturi per riprovarci e l’idea si è trasformata in bozza, diventata decreto grazie alla firma del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. Si tratta di terrei pubblici adatti alla coltivazione che dal prossimo mese di settembre potrebbero essere concessi ai giovani.

=> Terreni pubblici ai giovani agricoltori con il decreto Terrevive

A disposizione ci sono 5.550 ettari di terreni pubblici. Per rendere l’idea, a occhio e croce dovrebbero corrispondere a circa 7.000 campi da calcio. E sono tutti destinati, in vendita o in affitto, ai giovani che vogliono creare un’impresa agricola e che si impegnano per i prossimi 25 anni a destinare quelle terre alla coltivazione.

Sia che si tratti di vendite sia nel caso dell’affitto, i giovani under 40 sono i destinatari dei terreni dello Stato. I terreni appartengono al Demanio, al Corpo Forestale dello Stato, al Centro Ricerche Agricoltura del Ministero e all’Ente Risi. Ma in cantiere ci sarebbe ante la destinazione dei terreni di Comuni e Regioni.

L’obiettivo è quello di favorire l’imprenditoria giovanile e rendere controllati, sicuri e operativi una serie di terreni che attualmente risultano essere incolti. La cessione o l’affitto saranno effettuati con la massima trasparenza. Per i terreni in vendita la cui rendita fondiaria sia superiore a 100.000 euro si procederà tramite asta pubblica. Per quelli di valore inferiore si farà ricorso ad una procedura negoziata. Nello specifico l’Agenzia del Demanio pubblicherà sul proprio sito l’elenco dei terreni e la vendita avverrà al miglior offerente rispetto alla base di partenza. I terreni in affitto rappresentano almeno il 20% del totale dei terreni.

Il ricavato derivante dalla vendita e dall’affitto dei terreni sarà destinato ad abbattere il debito pubblico.