Chi concede in comodato un immobile non di lusso ad un parente in linea retta entro il primo grado – che lo utilizza come abitazione principale – può godere di una riduzione della base imponibile IMU del 50%. Lo prevede il comma 10 dell’articolo 1 della Legge 28/12/2015, n. 208 (che ha modificato l’articolo 13 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201).
Per ottenere il beneficio è necessario che il contratto sia registrato e che il comodante possieda un solo immobile in Italia, risieda e dimori nello stesso comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato.
Il beneficio è riconosciuto anche nel caso in cui il comodante, oltre all’immobile concesso in comodato, possieda nello stesso comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.
Destinatari dell’agevolazione dunque sono i proprietari di immobili che concedono in comodato un’abitazione a parenti di primo grado, ossia genitori o figli, i quali, a loro volta, devono utilizzarla come abitazione principale.
Il contratto di comodato deve essere registrato presentando il modello 69 in duplice copia nel quale, come tipologia dell’atto, deve essere indicato “Contratto verbale di comodato”. L’agevolazione decorre dalla data in cui è stato concluso il contratto e non quella in cui è stato registrato.