L’unione fra tecnologie a scienza è da sempre una meravigliosa riprova dell’intelletto umano e della potenzialità del progresso che porta a compimento ciò che inizialmente sembrava impensabile. Fra le realizzazioni e i traguardi di studiosi, ricercatori e tecnici vi sono quelle innovazioni che hanno la capacità di cambiare la vita delle persone diversamente abili o normo-abili che grazie a tali innovazioni vivono più comodamente.
Si capisce bene questo concetto se si pensa alle cassette audio e al telecomando, nati inizialmente per i disabili visivi e poi diventati oggetti di uso comune.
=> Un futuro singolare ma per tutti
Alcune innovazioni recenti sono apparentemente semplici ma nascondono una grande tecnologia e un ancor più lunga serie di studi e ricerche. Molto si deve anche ai giovani innovatori dirompenti, con le loro start up, cambiano tutto improvvisamente.
La lista qui descritta non vuole essere esaustiva ma ambisce a mostrare le infinite molteplici facce della creatività unita alla determinazione.
La startup DbGlove è uno degli esempi rappresentativi della tecnologia a servizio dell’uomo. Nicholas Caporusso, 35enne di Bari, dottorando in ingegneria informatica ha creato un guanto speciale col quale i sordo-ciechi possono comunicare anche con chi non conosce l’alfabeto tattile. Per persone di questo tipo il tatto è l’unico senso utile alla socializzazione. Si parla di circa sono 189 mila, pari allo 0,3% della popolazione italiana. L’idea di base consiste nel collegamento del guanto DbGlove ad una tastiera dove si possono scrivere dei messaggi e viceversa i messaggi sono tradotti in stimolazioni tattili. Il guanto ha 18 sensori, 15 sulle falangi e 3 sul palmo. I sensori sulle falangi mappano le lettere dell’alfabeto e permettono di usare il guanto come una tastiera. Inizialmente pensato per l’uso personale può essere applicato nelle cliniche e negli ospedali facilitando anche il lavoro di molti operatori sanitari. La tecnologia è stata ritenuta così valida da aver vinto anche il contest #MakeToCare organizzato da Sanofi Genzyme come miglior innovazione nel campo dell’e-health. Il costo è contenuto a 1000e e sono state attivate collaborazioni con organizzazioni come “la lega del filo d’oro”. Si può sostenere il progetto mediante donazioni e il prodotto è in costante ottimizzazione soprattutto lato software.
Presentato al CES di Las Vegas arriva invece BLITAB® un tablet braille per disabili visivi. Dal punto di vista del mercato per gli strumenti a supporto di diversamente abili visivi, siamo di fronte ad una innovazione dirompente perché in questo ambito non si sono verificate innovazioni da circa 40 anni. Il tablet mostra una pagina alla volta utilizzando piccole bolle fisiche ma in sostanza è possibile rappresentare un intero testo senza fare uso di tecnologie di text-to-speech (TTS), che comunque sono disponibili se si vuole combinare TTS con il Braille. Qualsiasi testo può essere tradotto in formato braille a partire da una chiavette USB, da Internet oppure mediante da informazioni direttamente disponibili via NFC (Near Fear Comunication). La tavoletta consente non solo la gestione in output ma anche l’input per la scrittura, la modifica e la navigazione del testo inserito. Anche in questo caso sono molti i premi vinti dai creatori, un team di diversi paesi (Svizzera, Burgaria e America) ma che ha saputo trovare un comune punto di valore che viene costantemente accresciuto anche grazie a donazioni e ulteriori sviluppi.
Meno altisonante ma sempre impensabile prima della sua realizzazione, la cattura degli stati emotivi ed emozionali del cervello e la loro trasformazione in inchiostro digitale. Presentato al CES 2017, ad opera della Wacom l’interfaccia permette di visualizzare le emozioni mediante Emotional Spectrum, un algoritmo di conversione dello spettro emotivo che registra il tracciato EEG (ElettroEncefaloGramma). L’algoritmo è stato sviluppato da NeuroSky, società di tecnologia biosensoriale con sede in California, e permette di captare le sensazioni dell’attività cerebrale misurandone anche l’intensità. I dati emozionali raccolti sono combinati con quelli a inchiostro digitale, mediante Bamboo Slate, il dispositivo di cancelleria digitale di Wacom che cattura gli appunti scritti su qualsiasi foglio di carta mediante una opportuna penna. Il risultato è la sincronizzazione dei dati emotivi e di quelli scritti a mano. Si pensa ad applicazioni negli ambiti della formazione, della psicologia e della medicina.
Sulla stesso livello tecnologico ma con finalità più commerciali Mindflix, il controller tv guidato dalle onde cerebrali presentato durante l’Hack Day interno di Netflix, una giornata dedicata all’estro e alla fantasia dei propri ingegneri. Il dispositivo da tenere in testa andrebbe a sostituire completamente il telecomando ma naturalmente sembra legato solo alle funzionalità della tv on demand.
Scienziati, tecnici e appassionati di tecnologia comunque non sono soli, fra gli innovatori figurano anche tutti i frequentati della Singularity University che hanno come obiettivo la crescita esponenziale nelle tecnologie e la loro realizzazione per cambiare la vita delle persone creando benessere per tutti.
A confermare l’impatto positivo che l’evoluzione della tecnologia può avere sulla società c’è anche il Accenture Technology Vision 2017, il report annuale di Accenture che analizza l’evoluzione della tecnologia dei prossimi tre anni sulla base di uno studio condotto su esperti e executive aziendali di tutto il mondo. L’AI potrebbe raddoppiare il tasso di crescita delle economie sviluppate (tra cui l’Italia) entro il 2035 e aumentare la produttività del lavoro con incrementi fino al 40%, a patto che si intervenga radicalmente sul modo di produrre e si rafforzino i ruoli e le competenze delle persone nel guidare la crescita. Importante e cruciale l’inversione di tendenza per cui se in passato erano le persone ad adattarsi alle tecnologie, sono le tecnologie che devono adattarsi agli individui.
Intelligenza Artificiale, Internet of Things e Big Data permettono alla tecnologia di interagire, imparare e adattarsi ai bisogni delle persone.
Personalmente ritengo che un occhio di riguardo dovrebbe averlo anche la sicurezza informatica e by design per ognuno di questi ambiti altrimenti la svolta annunciata potrebbe rivelarsi un involontario boomerang e la tanto decantata crescita globale di benessere e di business potrebbe invece essere oscurata dall’impatto economico del danno subito. Perché “Technology for all” ma “security first”!