Influencer marketing, quanto vale in Italia

di Anna Fabi

Pubblicato 1 Febbraio 2017
Aggiornato 16 Luglio 2018 09:13

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Le prime indagini sulla diffusione dell’influencer marketing in Italia risalgono al 2015, con la ricerca di Launch metrics che documentava un investimento diffuso per sviluppare tali capacità e permeare il mercato target. Oggi, i dati di una delle principali piattaforme per l’influencer marketing, Buzzoole, confermano il trend e misurano il potenziale valore aggiunto di questi investimenti.

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Definizione
L’influencer marketing riguarda prodotti e servizi e mira a influenzare gli acquisti di altre persone in virtù di competenza, popolarità o buona reputazione dell’influenecer. Diversamente dal passaparola (“word of mouth marketing”) non si basa esclusivamente sulla raccomandazioni esplicite. Celebrità e blogger, sono infatti influencer indiretti, in ragione della visibilità o autorevolezza che possono suscitare in chi li segue sui social. Diversamente dal testimonial pubblicitario, all’influencer e’ richiesto un endorsement su un prodotto o servizio, e per questo viene spesso coinvolto nel loro sviluppo o in visite presso le aziende.

Risultati 2016
Attraverso Buzzoole sono stati creati nel 2016 circa 80mila contenuti, che hanno dato vita a quasi 2 milioni di interazioni degli utenti della rete (like, commenti, condivisioni, retweet, favourite e così via) per una Reach potenziale di quasi 520 milioni di persone.

Il 23% dei contenuti ha avuto un carattere virale, ovvero ogni 100 contenuti pubblicati dagli influencer coinvolti nelle campagne, 23 sono stati realizzati in maniera totalmente spontanea dagli stessi influencer o dai rispettivi follower. Fabrizio Perrone, CEO di Buzzoole spiega il significato di questi valori:

gli influencer si sentono talmente coinvolti nelle campagne dei brand da produrre contenuti ben al di là di quanto richiesto nei brief e in formule talmente spontanee e autorevoli da essere seguiti a ruota dai propri follower. Inoltre questi valori indicano che la scelta degli influencer di quelle specifiche campagne si è rivelata ottimale e che le campagne vengono concepite e realizzate in piena sintonia con le aziende”.

L’analisi è stata condotta sul database complessivo di influencer (circa 200.000) che hanno registrato in piattaforma almeno un account social. In termini assoluti, sia le campagne self-service (brief del brand e gestione  automatizzata) sia che quelle consulenziali (supporto strategico e operativo) sono più che raddoppiate. Le più richieste? Quelle che gravitano intorno al topic Lifestyle (27,6%).

Il canale più richiesto per le pianificazioni è risultato il Blog (30,5%), seguito da Facebook (22,7%), Twitter (22,3%) e Instagram (16,8%). Ma il migliore engagement – ovvero il maggior numero di interazioni – è stato registrato in assoluto dal canale Instagram (86,5%). Per quanto riguarda i topic, il migliore engagement si è avuto su Leisure (Tempo Libero), Media e Società, seguiti da Business, Tecnologia, Fashion, Sport e Politica.