Segmento professional al centro dell’acquisizione di Linkedin da parte di Microsoft, mossa chiave del colosso di Redmond nel mercato dei social network. Per la terza volta in pochi anni, dunque, un’operazione strategica su vasta scala dopo Skype e Nokia, che segna la felice sintesi tra la suite di Office, il cloud Microsoft e la rete professionale di Linkedin.
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Per dirla con le parole di Satya Nadella, Ceo Microsoft, l’operazione mette insieme
«il più grande professional cloud del mondo con il primo professional network». «Il team di LinkedIn ha creato un business fantastico incentrato sul collegamento fra professionisti di tutto il mondo. Insieme vogliamo accelerare la crescita di LinkedIn, ma anche quella di Microsoft Office 365 e Dynamics».
La strategia di Nadella si fa dunque sempre più chiara: cloud first e ora professional. La digitalizzazione delle imprese è uno dei temi chiave della ripresa economica e i big hi-tech stanno da tempo puntando massicciamente sul target rappresentato dalle aziende, PMI in testa, alle prese con il mercato globale. Microsoft verso questa direzione si è mossa aprendo i propri programmi e sistemi, mettendoli sul cloud, quindi in rete, e ora sui social.
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Intanto il competitor numero uno, ovvero Facebook, lancia servizi per competere direttamente con Linkedin proprio sul segmento professional, con Facebook at work. La sfida è lanciata, il mercato dei servizi tecnologici professional è presidiato dai big, sul piatto c’è anche il nostro futuro modo di lavorare.
Lo scettro della maxi operazioni hi-tech di tutti i tempi resta a Dell, che nel 2015 ha speso 67 miliardi di dollari per acquistare Emc, gigante americano dell’information technology, ma Microsoft – Linkedin guadagna il secondo posto, seguita da Hp su Compaq, nel 2001, per 25 miliardi di dollari. Facebook – Whatsapp, 19 miliardi di dollari (febbraio 2014), scende al quarto posto. Quinta posizione ancora per Hp, con l’acquisizione di Electronic Data Systems, EDS, nel 2008, per 13,9 miliardi di dollari, segue Google con l’operazione su Motorola del 2011, 13,2 miliardi di dollari.