L’Istat ha valutato l’impatto che avrà la riforma IRAP 2016 e delle agevolazioni per i nuovi investimenti (Ace e maxi ammortamenti) sulle imprese italiane. Secondo l’istituto di statica si avrà una riduzione delle imposte per il 40% delle imprese italiane mentre l’agevolazione sui nuovi investimenti interesserà il 25% del contribuenti Ires. Oggetto di studio sono stati il maxi-ammortamenti sui nuovi beni strumentali, l’abbattimento dell’IRAP voluto dalla Legge di Stabilità 2015 e l’Aiuto alla Crescita Economica, come modificato dalla Legge di Stabilità 2014.
=> Maxi ammortamenti al 140%
La Legge di Stabilità per il 2015 ha stabilito il taglio della componente lavoro dalla determinazione della base imponibile IRAP. In pratica a partire dall’anno scorso il costo del lavoro è integralmente deducibile dalla base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive. L’agevolazione riguarda esclusivamente il costo del lavoro complessivamente sostenuto per i contratti a tempo indeterminato, al netto delle deduzioni in vigore. La Legge di Stabilità 2016 ha introdotto il maxi ammortamento per i beni strumentali nuovi. Si tratta, in pratica, della possibilità di maggiorare del 40% il costo sostenuto per acquistare nuovi cespiti nel periodo compreso tra il 15 ottobre 2015 e il 31 dicembre 2016. L’operazione rileva esclusivamente ai fini fiscali e permetterà di abbattere Ires e Irpef.
Aiuto alla Crescita Economica
Il decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011, chiamato anche Legge Salva-Italia, ha introdotto una agevolazione per il capitale investito proprio. La cosiddetta ACE, Aiuto alla Crescita Economica, prevede una deduzione dal reddito d’impresa correlata all’apporto di nuovo capitale proprio e agli utili reinvestiti. L’importo ammesso in deduzione corrisponde al rendimento nozionale del nuovo capitale proprio valutato, per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2015, mediante l’applicazione dell’aliquota del 4,5% e per il 2016 mediante l’applicazione dell’aliquota del 4,75%.
Impatto delle agevolazioni sulle imprese
L’Istat ha avviato una simulazione per comprendere l’impatto che avranno i tre provvedimenti sulle imprese italiane. Oggetto di indagine sono state tutte le società che hanno compilato almeno un modello UnicoSC tra gli anni 2008-2013. Da tale studio è emerso che la riduzione dell’Irap darà sollievo a circa il 40% dei contribuenti. La perdita di gettito raggiungerà il 35% del prelievo complessivo in ciascuno dei periodi considerati. Tuttavia, per effetto della minore deduzione dell’Irap gravante sul costo del lavoro, l’aggravio Ires è pari al 3,5% nel 2015 e a 3,9% nel 2016. Tale aumento sarà solo parzialmente compensato dai risparmi d’imposta derivanti dai maxi ammortamenti e dal potenziamento dell’ACE.