Aziende italiane e comunicazione digitale

di Alessandra Gualtieri

23 Gennaio 2008 09:30

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Per rimanere competitivi sul mercato e rivitalizzare la brand reputation le imprese devono investire nei new media e nella comunicazione online. Convegno Assolombarda

Imprese italiane, marketing e nuovi media: su questa complessa relazione si è discusso ieri a Milano nel corso del convegno Orientarsi nell’era digitale, VI Giornata della comunicazione d’impresa organizzata dall’associazione degli imprenditori di Assolombarda.

Analizzando sul piano tecnico e strategico le opportunità offerte dagli strumenti digitali per promuovere la propria azienda in Rete e interagire con utenti e clienti, numerosi manager di altrettante aziende – che sul Web sono riuscite a imporsi con un modello di business vincente – hanno fatto il punto della situazione sul mercato italiano.

Dai casi studio e dalle valutazioni degli esperti, l’imperativo emerso per tutti è stato: “investire“.

Secondo Lorenzo Montagna, sales director di Yahoo!Italia, i nuovi paradigmi della comunicazione aziendale impongono oggi una visione strategica flessibile, ma per le aziende italiane non sembra essere scontato: prevale ancora un atteggiamento “attendista”, nonostante i dati positivi diffusi proprio in questi giorni dallo IAB: nel 2007 le aziende hanno investito 680 mln di euro in comunicazione digitale (+39%).

Eppure, «siamo gli ultimi rispetto a paesi come Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e Spagna in materia di investimenti nella strategia di comunicazione digitale&raquo, ha sottolineato Paolo Duranti, managing director Nielsen Media Research.

Quali sono allora le strategie che oggi meglio rispondono ai requisiti di un mercato della comunicazione sempre più digitale? Direct marketing e web marketing, secondo Massimo Fubini, amministratore delegato di Tomato Interactive.

Ciò che manca in Italia, secondo gli esperti e i manager IT, non sono le tecnologie ma la cultura d’impresa digitale. Come ovviare? Studiando come si è evoluto il rapporto consumatore-imprese e consumatore-media, conquistando gli utenti sul loro campo, ossia con il social advertising e sfruttando i nuovi canali interattivi come You Tube o Skype.