TIM ha iniziato a sperimentare, prima al mondo, la tecnologia Full Duplex Relay che raddoppia la capacità trasmissiva dell’attuale rete LTE e in futuro di quella 5G. Il test, realizzato nei pressi della città di Torino in collaborazione con la start up americana Kumu Networks, ha consentito di provare in ambiente live la soluzione self-backhauled small cell 4G con la tecnologia Full Duplex, grazie alla quale un ripetitore intelligente è in grado di trasmettere e ricevere il segnale mobile sulla stessa frequenza, raddoppiando appunto la capacità trasmissiva della rete.
=> TIM lancia il master Big Data
Si tratta di una soluzione che consente di far viaggiare in contemporanea le trasmissioni mobili in downlink e uplink, anche se di intensità diversa, ed è applicabile anche sulle attuali reti 4G con l’utilizzo di small cell in aree dove non è disponibile una soluzione di backhaul tradizionale. Kumu Networks ha sviluppato questa innovativa tecnologia che consente di superare l’auto-interferenza del segnale mobile e di raddoppiare l’efficienza dello spettro radio. Il Full Duplex è infatti riconosciuto a livello internazionale come uno dei più importanti e promettenti sistemi per abilitare la rete 5G. La sperimentazione ha avuto già la sua prima dimostrazione lo scorso giugno in laboratorio a Torino, presso il TILab di TIM. A partire dal 2020 il 5G introdurrà sul mercato nuovi servizi, non solo per le comunicazioni person to person, ma anche per quelle di milioni di sensori collegati agli oggetti ad Internet. La tecnologia 5G si caratterizza non solo per la velocità che in futuro potrà raggiungere punte massime nell’ordine di decine di Gbit/s (centinaia di volte maggiore del 4G), ma anche per la capacità di connettere fino a centinaia di migliaia di device per chilometro quadrato con prestazioni di latenza bassissima, dell’ordine del millisecondo.