Il limite massimo della spesa pagata in contanti è esteso 3.000 euro. E’ la legge di stabilità per il 2016 che provvederà ad innalzare il limite dei pagamenti. Lo ha anticipato il premier Matteo Renzi ritenendolo un modo per aiutare i consumi e per allinearci alla media europea. Soddisfazione da parte dei commercianti. Ma sono in tanti a ritenere che questa modifica sarà solo un favore agli evasori.
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Aumentare a 3.000 euro l’uso del contante rischiando che ciò si traduca in aumento dell’evasione fiscale oppure mantenerlo a 1.000 euro con il rischio di penalizzare i consumi? Il dilemma non di facile soprattutto a pochi mesi dall’avvio del giubileo, evento che porrà l’Italia al centro dell’interesse globale e meta di migliaia di turisti che sceglieranno di venire in Italia per partecipare all’evento. Matteo Renzi è del parere che sia il caso di aumentare il contante a 3.000 euro per favorire i consumi. Per la verità non è ben chiaro quali consumi intende agevolare con l’innalzamento a 3.000 euro del limite del contante, se quello degli italiani o quello degli stranieri. Anche perché gli stranieri extra Ue quali russi, cinesi e giapponesi, non hanno alcun limite di spesa. Restano solo i consumi in nero, quelli sì che sarebbero incentivati. Eppure Matteo Renzi è convinto di aver fatto tanto contro l’evasione fiscale. Peccato, però, che i fatti siano diversi dalle parole: voluntary disclosure e innalzamento del contante di certo non aiutano a combattere l’evasione. Ne è convinta anche Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle Entrate, secondo cui il contante, in quanto mezzo anonimo e non tracciabile, alimenta la possibilità di sviluppare l’economia sommersa. Di conseguenza la riduzione del contante rappresenta una delle chiavi per la lotta all’evasione.