Alzando il tetto al contante a 3mila euro l’Italia si avvicina maggiormente alla regolamentazione dei paesi europei, che per la verità nella stragrande maggioranza dei casi non prevedono alcun limite alla possibilità di pagare in contanti: ci sono 11 paesi, fra cui Germania e Gran Bretagna, in cui non c’è il tetto al contante. La soglia più bassa applicata è quella dei mille euro, in due paesi, Portogallo e Francia: nel paese transalpino è stata appena fatta una manovra contraria a quella italiana, portando il tetto al contante da 3mila a mille euro, dallo scorso primo settembre.
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Ecco gli 11 paesi che non hanno alcun limite: Germania, Regno Unito, Islanda, Svezia, Finlandia, Olanda, Austria, Slovenia, Lituania, Malta e Cipro. In Grecia c’è un limite a 1500 euro, in Spagna a 2500 euro. Ricordiamo che in Italia c’è un tetto più alto per i turisti stranieri, che comunque possono pagare in contanti somme fino a 15mila euro: non devono però essere europei, oppure cittadini di un paese dello spazio economico europeo (Norvegia, Islanda, Liechtenstein).
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La normativa italiana sull’utilizzo del contate aveva introdotto il limite a mille euro a fine 2011, con il Decreto Salva Italia (Dl 201/2011), come misura a favore della tracciabilità dei pagamenti e di contrasto all’evasione. Il rischio evasione è ancora una delle motivazioni forti a sostegno delle posizioni contrarie all’innalzamento del tetto, a cui il Governo risponde confermando la volontà di combattere l’evasione fiscale, con strumenti ritenuti però più ideonei del tetto all’utilizzo dei contanti (ad esempio, le banche dati sempre più aggiornate anche grazie all’information technology).
Altra questione aperta, la diffusione in Italia dei pagamenti elettronici, che è scarsa. L’82% dei pagamenti avviene in contanti, contro il 60% del resto d’Europa.