Otto punti per favorire l’ecosistema dell’innovazione. E’ la proposta di Digital Magics, venture incubator quotato su AIM Italia. Un white paper che raccoglie in otto punti le proposte rivolte al governo per dare nuovo vigore al sistema dell’innovazione in Italia e per promuovere un’azione politica mirata a favore delle startup digitali e delle loro potenzialità. Vediamo, quindi, quali sono, secondo Digital Magics, le principali aree di intervento per favorire lo sviluppo dell’ecosistema delle startup.
=> Nuove occasioni per lo sviluppo delle startup
1 – Agevolazioni fiscali per startup
Le attuali agevolazioni fiscali per startup raggiungono il 19% dell’IRPEF e il 20% dell’IRES. Per quanto significative possano essere, sono ancora insufficienti per incentivare un investimento determinante in materia di innovazione. E’ importante rivedere al rialzo il bonus prevedendo una detrazione IRPEF di almeno il 30%-40% e una deducibilità Ires di almeno il 30%.
2 – Startup, veicolo di Open Innovation per le Pmi
Partendo dall’assunto che le piccole e medie imprese rappresentano il vero tessuto economico italiano, occorre fare in modo che queste individuino nelle startup la via per innovarsi. In pratica si potrebbero prevedere nuove agevolazioni fiscali per le attività di Open Innovation ossia l’acquisto di prodotti o servizi da startup innovative per l’innovazione interna dell’impresa e, contestualmente, rimuovere gli obblighi di spese amministrative da parte di nuove startup.
3 – Potenziare il crowdfunding
La proposta che arriva da Digital Magics è quella di rivedere il regolamento Consob sull’equity crowdfunding rivedendo al rialzo le soglie di non applicazione di obblighi relativi alla Direttiva MiFID, rimuovendo il vincolo di sottoscrizione del 5% da parte delle banche e prevedendo un modello unico di profilazione MiFID.
4 – Rimuovere i limiti degli OICR negli investimenti in innovazione
Per dare liquidità al sistema e al mercato della piccola e media imprenditoria e delle startup è importante rivedere la normativa Consob e MEF e riconsiderare i parametri di liquidità utili al fine di permettere posizioni di investimento da parte di OICR. La proposta è quella rimuovere i limiti normativi e prevedere inventivi per OICR e SGR che investono in startup.
5 – Capitali da industria del risparmio verso startup
Attraverso la nascita di fondi specializzati, dedicati all’investimento in startup e PMI innovative, si potrebbe creare un afflusso di almeno un miliardo di euro dei capitali gestiti dall’industria del risparmio verso il sistema delle startup e PMI innovative italiane.
6 – Fondo di matching per seed capital
È di particolare importanza creare un Fondo capitalizzato da enti pubblici quali ad esempio Cassa Depositi e Prestiti, con il coinvolgimento dei player industriali italiani e dei finanziatori privati che co-investano con il Fondo. L’idea è quella di creare un fondo di matching che agisca come co-investitore di soggetti terzi, industriali, istituzionali o qualificati, prevedendo un ruolo centrale per gli incubatori certificati.
7 – Internazionalizzazione delle startup
Sarebbe opportuno prevedere l’istituzione di un Italian Founders Institute ossia un centro unico di riferimento per le startup con esperti internazionali, che fornisca all’ecosistema dell’innovazione italiano maggiore legittimazione e supporto e promuova il Made in Italy attraverso programmi di accelerazione nonché agevolazioni per il rientro di personale qualificato dall’estero.
8 – Finanziamenti regionali
Le Regioni assumono un ruolo di straordinaria importanza per rilanciare l’ecosistema dell’innovazione. Sarebbe opportuno armonizzare le regole di ingaggio dei fondi regionali al fine di garantire un approccio sistemico e nazionale di matching dei finanziamenti.