Una delle tante promesse espresse dal premier Matteo Renzi è anche quella relativa al taglio di IMU e TASI e, nonostante il veto di Bruxelles che chiede di alleggerire gli oneri fiscali che gravano sul lavoro, il governo sembra essere deciso a trovare una soluzione per il taglio della tassa sugli immobili. In tale ambito anche la CGIA lancia un appello al Presidente del Consiglio chiedendo la riduzione dell’Imu a tutte le attività produttive anziché tagliare l’IRES, che avvantaggerà soprattutto le attività finanziarie e assicurative.
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L’abolizione dell’Imu sugli imbullonati porterà a circa 250 milioni di euro di risparmi per gli imprenditori. E’ sicuramente già un bel passo avanti ma non ancora sufficiente. Secondo la CGIA, infatti, sarebbe indispensabile abbattere l’IMU a tutte le imprese anziché lavorare sulla riduzione dell’IRES. E questo perché la riduzione dell’imposta sulle società, che interesserebbe solo poco più di 600.000 aziende, sarebbe a vantaggio prevalente delle grandi imprese. L’imposta, secondo l’Associazione, è pagata solo dal 57% delle società di capitali mentre le altre, in massima parte, non la versano perché presentano costantemente redditi negativi. Nel corso di questi ultimi anni l’imposizione fiscale che grava sugli immobili immobili strumentali ha registrato costanti aumenti. Basti pensare che dal 2011 ad oggi l’incremento ha raggiunto addirittura il 150%. Se, invece, si prende a riferimento gli alberghi e i capannoni industriali il prelievo è quasi raddoppiato.
Tipologie di immobili | ICI 2011 | IMU + TASI 2015 |
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Uffici e studi privati (A10) | 823 euro | 2.029 euro |
Negozi e botteghe (C1) | 410 euro | 986 euro |
Laboratori arti e mestieri (C3) | 360 euro | 759 euro |
Alberghi e pensioni (D2) | 6.047 euro | 11.972 euro |
Capannoni attività commerciale (D8) | 4.049 euro | 8.017 euro |
Capannoni attività industriale (D7) | 3.276 euro | 6.467 euro |
Opifici – capannoni (D1) | 2.047 euro | 4.030 euro |
Dal monitoraggio condotto dalla CGIA emerge che quest’anno l’applicazione dell’IMU sugli immobili ad uso produttivo costerà 10 miliardi di euro. La metà dei Comuni oggetto di indagine, infatti, applica sui capannoni l’aliquota massima al fine di contenere il più possibile la pressione fiscale sulle abitazioni principali. E tutto questo a prevalente danno di piccole e medie imprese.