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Legge di stabilità: modifiche in arrivo per il regime dei minimi

di Nicola Santangelo

Pubblicato 14 Ottobre 2015
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:38

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Nel 2015 ha preso avvio il nuovo regime dei minimi ossia il regime fiscale che dal prossimo anno andrà a sostituire definitivamente la versione precedente. Il nuovo regime agevolato prevede, in linea di massima, la determinazione del reddito in via forfetaria e l’applicazione di un’imposta pari al 15%. Ma attenzione, nella prossima legge di stabilità potrebbero essere apportate importanti modifiche.

=>Nuovo Regime dei Minimi per Professionisti e Start-up

L’attuale governo si è reso conto quasi subito che il nuovo regime dei minimi (detto anche regime forfetario) in vigore a partire dal 1° gennaio 2015 era troppo penalizzante rispetto al vecchio regime dei minimi che scadrà il 31 dicembre di quest’anno. E infatti, dopo solo pochi giorni dal suo avvio, Matteo Renzi promise la revisione del regime forfetario. Adesso quella promessa potrebbe trovare spazio nella prossima legge di stabilità attualmente in fase di studio da parte del governo. In pratica si punterebbe ad alzare, da un minimo di 5.000 euro ad un massimo di 10.000 euro, il limite dei ricavi delle differenti categorie individuate dal regime agevolato.

Questi i correnti valori soglia dei ricavi:

Tipologia di attività Tetto di reddito
Industrie alimentari e delle bevande 35.000 euro
Commercio all’ingrosso e al dettaglio 40.000 euro
Commercio ambulante di alimentari e bevande 30.000 euro
Commercio ambulante di altri prodotti 20.000 euro
Costruzioni e attività immobiliari 15.000 euro
Intermediari del commercio 15.000 euro
Attività dei servizi di alloggio e ristorazione 40.000 euro
Attività professionali 15.000 euro
Altre attività economiche 20.000 euro

Sembrano, invece, rimanere invariati i coefficienti di redditività su cui applicare l’imposta del 15%. Altra novità è, invece, la probabile riduzione di tale imposta al 5% per i primi 3 o 5 anni.