Come far crescere la propria startup con gli acceleratori

di Nicola Santangelo

Pubblicato 8 Giugno 2015
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:38

La crescita delle startup non è sempre immediata e soprattutto non è mai sicura. A volte, purtroppo, non è sufficiente un’idea innovativa. Anche se il bene o il servizio va a coprire il bisogno di una vasta fetta di mercato, può rivelarsi incredibilmente difficile realizzare un profitto immediato: la crescita può essere lenta, il break event può posizionarsi a livelli incredibilmente alti e, nonostante l’impegno e la determinazione, molti startupper possono decidere di abbandonare l’idea. Per alcune aziende, tuttavia, la risposta per superare queste sfide arriva da soggetti terzi che offrono finanziamenti, tutoraggio, formazione e networking in cambio di una partecipazione. Si chiamano acceleratori e possono rappresentare una interessante opportunità per le startup.

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Prima di entrare nel vivo dell’argomento facciamo una breve distinzione tra acceleratori e incubatori. Sono in molti a intendere questi due termini come sinonimi ma, per quanto simili (entrambi aiutano le start up a crescere), nascondono profonde differenze. Gli acceleratori solitamente investono nelle startup in cambio di una quota del loro patrimonio e lavorano per accelerare il processo di crescita. Gli incubatori sono, invece, più concentrati sulla costruzione di idee valide e di nuovi modelli di business. Deve rivolgersi ad un acceleratore lo startupper che ha appena lanciato un business e vuole crescere attraverso l‘apprendimento e la condivisione di esperienze con altri soggetti. E’ molto importante avere le idee chiare e conoscere gli obiettivi che si vogliono raggiungere. L’acceleratore offrirà, quindi, finanziamenti e know-how per far crescere la startup.

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Ottenere il sostegno di un acceleratore non è facile. Ogni acceleratore, infatti, ha una propria serie di requisiti e talvolta la percentuale di startup ammesse è inferiore al 5%. Il processo di approvazione comprende una lunga serie di domande allo startupper circa il business e l’idea imprenditoriale, il mercato e la concorrenza, il background professionale e le sfide potenziali. Meglio munirsi, quindi, di un efficace business plan. In caso di esito positivo l’acceleratore offrirà capitale e know-how in cambio di una partecipazione.