Il modello 730/2015 contiene una sezione dedicata ai redditi derivanti dal possesso o dall’utilizzo dei terreni. Tale distinzione è di fondamentale importanza poiché solo in questo modo sarà possibile distinguere un reddito dominicale da uno agrario. Cerchiamo di fare chiarezza in vista della prossima dichiarazione dei redditi e della presentazione del modello 730.
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Redditi dominicali e redditi agrari
Il quadro A del modello 730/2015 è destinato a contenere i redditi derivanti dal possesso o dall’utilizzo dei terreni. La distinzione preliminare permette di distinguere i redditi dominicali da quelli agrari. In pratica il reddito dominicale riguarda il possesso del terreno mentre il reddito agrario riguarda l’utilizzo del terreno per fini produttivi. Il proprietario di un terreno o il titolare di un altro diritto reale dovrà, pertanto, dichiarare il reddito dominicale; il soggetto che svolge sul terreno attività agricola, invece, dovrà dichiarare il reddito agrario.
Chi deve presentare il modello 730/2015
Il modello 730 può essere presentato soltanto dai soggetti che non devono presentare anche il modello 770 o le dichiarazioni IRAP e IVA. Ciò vuol dire che in caso di reddito agrario il modello 730/2015 dovrà essere compilato dai conduttori del fondo che nell’anno precedente abbiano realizzato un volume d’affari non superiore a 7.000 euro. In caso di produzione di energia elettrica da risorse agroforestali o fotovoltaiche, si può presentare il modello 730 solo se la produzione rientra nel reddito agrario in base alle franchigie di cui al D.L. 66/2014.
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Rivalutazione dei terreni
Chi presta assistenza fiscale deve rivalutare il reddito dominicale nella misura dell’80% e il reddito agrario nella misura del 70%. I redditi così ottenuti sono ulteriormente rivalutati del 15% o del 5% nel caso di terreni agricoli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali (Iap) iscritti nella previdenza agricola.
Detrazione affitto dei terreni
L’articolo 7 del D.L. 91/2014 ha previsto per i giovani coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola la possibilità di detrarre ai fini IRPEF il 19% delle spese sostenute per i canoni di affitto dei terreni agricoli, entro il limite di 80 euro per ciascun ettaro preso in affitto e fino ad un massimo di 1.200 euro annui.