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La domanda di prestiti bancari “tradizionali” è in calo tra le imprese. A fronte di una stretta creditizia che non accenna a diminuire, nel 2014 le aziende italiane sembrano orientarsi verso le soluzioni alternative: con la garanzia di un partner finanziario affidabile come lo è un istituto bancario, infatti, è possibile optare per soluzioni più flessibili per ottenere liquidità, sfruttando i propri asset.
Il 2014 presenta dati meno drammatici rispetto a quelli più “bui” della crisi (2007-2012), tuttavia come dimostrano i dati ABI e quelli OCSE, le PMI hanno ancora difficoltà ad ottenere linee di finanziamento e scontano condizioni peggiori delle aziende – tassi d’interesse più elevati, scadenze più brevi, maggiori garanzie richieste – con il conseguente calo della domanda, registrato dal Barometro CRIF nel terzo trimestre 2014.
Considerando le istruttorie presentate agli istituti di credito, la domanda da parte delle aziende italiane registra sì un +5,5%, ma anche una progressiva flessione rispetto all’intero anno (in cui si era partiti con +15,9% nel primo trimestre per poi scendere a +8% nel secondo). Non solo: risulta in calo anche l’importo richiesto (-0,9% su base annua), soprattutto tra le imprese individuali: 34.506 euro (-3,7%). Troppa sfiducia? Sarà, certo è che in media si chiede poco: sotto i 5.000 euro (34,1%). Un trend che suggerisce come questo credito serva sostanzialmente ad andare avanti e non a investire.
Ma allora a chi si rivolgono le PMI per fare cassa e puntare sullo sviluppo? Ai canali di credito alternativi e in primis il Factoring, strumento finanziario che permette di monetizzare subito i propri crediti commerciali e di cedere anche il gravoso onere del recupero crediti, nonché il rischio di insoluti a seconda delle formula prescelta. Gli ultimi dati riportati da Assifact confermano un solido trend in questo senso nel nostro paese, dove il turnover del Factoring pari all’11% del PIL (+4,4% su base annua). Oggi l’Italia si è accaparrata l’8% di questo mercato, prima in Europa per il volume di operazioni e terza al mondo.
Secondo le stime degli analisti, questa tendenza è destinata a consolidarsi ulteriormente nel 2014, segnando a fine anno un giro d’affari di +2,23%. Stesso sentiment tra gli operatori associati ad Assifact, i quali stimano una netta inversione di tendenza rispetto ai dati in negativo del 2013. Insomma, le aziende stanno accordando fiducia alla finanza più innovativa, in attesa che quella “tradizionale” impari a svecchiarsi rinnovando i propri obsoleti modelli. Intanto, le PMI che vantano solidi crediti commerciali con grosse imprese e PA possono rivolgersi a una banca specializzata nel Factoring ( come Credi Impresa Futuro di Banca IFIS) , che valuterà la richiesta di credito.