Facebook e Twitter non hanno troppa influenza sulle decisioni di acquisto dei consumatori. Almeno secondo un sondaggio Gallup sul mercato USA: il 94% degli utenti frequenta le piattaforme social solo per curare il rapporto con famiglia e amicizie mentre il 29% valuta anche informazioni e recensioni sui prodotti di cui sono interessati all’acquisto. Il 20%, invece, va sui social network per commentare i prodotti appena usciti.
Anche tra i millennials vincono coloro che attibuiscono ai social media scarsa incidenza sulle loro scelte di consumo. Sicché le interazioni che gli internauti cercano sono quelle con le persone e non con i marchi.
Questa indagine farà sobbalzare dalla sedia gli inserzionisti, i cui investimenti pubblicitari non disdegnano piattaforme social. Non a caso Facebook e Google hanno speso tempo e denaro nel monitoraggio delle attitudini dei consumatori per dimostrare che i loro annunci sono in grado di spingere la gente a fare acquisti.
Chi la pensa diversamente può sempre appoggiarsi a sondaggi come quello di Adobe che sostengono la posizione contraria a quella del sondaggio Gallup, che in realtà mira a evidenziare i limiti dell’impatto dei social media sulla propensione all’acquisto. Che esista un’incidenza delle piattaforme social è innegabile e anche il sondaggio lo certifica: tuttavia non è così estesa come desiderebbero le aziende che hanno un ritorno dall’attività via web.