Recupero dati: sfatiamo i falsi miti

di Giuseppe Cutrone

Pubblicato 18 Maggio 2012
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:46

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Kroll Ontrack ha promosso uno studio a campione su manager, responsabili e professionisti IT di circa 250 aziende italiane attive nel settore privato e pubblico per sottolineare alcuni falsi miti relativi al recupero dati e alla riservatezza in ambito aziendale.

La ricerca indica che l’84,49% delle imprese non include nel proprio piano business un servizio di recupero dati, ritenendo a torto o a ragione di avere già all’interno del suo personale le risorse per poter fronte a un’eventuale situazione di emergenza nella gestione e nello smarrimento delle informazioni utili al proprio business.

La questione della perdita di dati e del loro recupero, sostiene Kroll Ontrack, non è però secondaria all’interno dei servizi offerti ai clienti. Generalmente si tende a pensare che i dati persi sono recuperabili solamente in caso di un guasto all’hard disk, tendendo a trascurare come il recupero possa avvenire invece in caso di errori logici su database, su sistemi virtuali complessi o tra dati crittografati.

Per quanto riguarda le responsabilità derivanti da un uso improprio delle reti Wi-Fi aperte viene sottolineato come, diversamente da quanto comunemente si dice, nel caso ci si dimentichi di configurare una rete Wi-Fi con password sicure, rendendo quindi l’accesso aperto a chiunque, eventuali violazioni commesse da chi vi si connette non implicano la responsabilità di chi ha configurato la rete. A stabilirlo sono alcune direttive europee, tra cui la direttiva 2000/31/EC, la 2001/29/EC e la 2004/48/EC.

In mezzo a tali questioni c’è infine la necessità di proteggere i dati degli utenti relativi ai conti correnti bancari, come stabilito dall’Autorità Garante per la privacy riguardo le transazioni online e la conservazioni delle informazioni sensibili. In questo caso gli istituti di credito sono obbligati ad adottare meccanismi di cifratura duranti tutti i passaggi interni, oltre che limitare l’accesso ai file ad un numero che sia il più ristretto possibile di dipendenti e aggiornare costantemente i sistemi operativi e i software per la protezione.