La gestione dei cookie generati da Flash, in occasione ad esempio della riproduzione di contenuti multimediali in streaming, rappresenta una questione ben diversa rispetto alla manipolazione degli altri cookie salvati dal browser. Questi, infatti, vengono creati anche nel caso in cui l’utente abbia specificato nelle impostazioni di non effettuare il salvataggio dei dati relativi alla propria attività, o addirittura durante le sessioni di browsing in modalità privata (o anonima). Le cose potrebbero però presto cambiare.
Al momento l’unico modo per agire sui cookie di Flash è direttamente dai settaggi del player, dal Setting Manager presente sul sito Adobe oppure, in alternativa, eliminando manualmente i file dal disco fisso. Grazie alla collaborazione tra Mozilla, Google, Apple e Adobe, che hanno dato vita all’API NPAPI:ClearSiteData, l’eliminazione dei cookie creati da Flash potrà avvenire direttamente dall’interfaccia del browser, attraverso un’impostazione dedicata a tale scopo.
L’API in questione, inoltre, consentirà agli utenti di sbarazzarsi anche delle informazioni salvate dai plugin installati nel browser, una volta che verrà implementata in modo nativo all’interno dei software di navigazione. Il primo a beneficiarne sarà Chrome, con una release sperimentale prevista per le prossime settimane. Adobe, in risposta alle accuse sulla questione mosse tra gli altri dalla FTC (Federal Trade Commission), ha anche reso noto di voler sviluppare una soluzione dedicata a consentire la cancellazione dei cookie Flash direttamente dai sistemi operativi Windows, Mac e Linux.