Direttamente dal report annuale di Symantec sulla sicurezza di Internet per il 2009 apprendiamo che l’Italia è al primo posto per phishing tra i paesi non di lingua inglese. La ricerca presentata dal colosso dela sicurezza informatica evidenzia che c’è stato un forte incremento delle attività di phishing legate al furto di dati riservati (principalmente carte di credito e accesso a conti correnti ed email) destinati poi ad essere messi sul mercato.
La ricerca mette in luce anche un’evoluzione degli attori impegnati nelle attività illecite sul Web: dai truffatori semplici si sta passando ad organizzazioni criminali. Secondo il Principal Consultant Global Security Services di Symantec Antonio Forzieri:
Stiamo assistendo a una industrializzazione del crimine, dove le logiche sono sempre più simili a quelle del mondo imprenditoriale reale.
In controtendenza rispetto al resto del mondo è invece lo spam italiano (il Bel Paese passa dal quinto al nono posto) nonostante anche in Italia si sia registrato un aumento dei PC “bot” (medaglia d’argento in Europa). Se ne deduce che le bot net italiane siano usate per condurre attacchi DDOS piuttosto che per distribuire spam.
I dati presentati sarebbero solo numeri se non parlassimo di una nazione che non brilla per quantità di persone in rete. L’elevato numero di PC infetti in contrapposizione alla bassa diffusione di computer connessi offre un quadro desolante di quanto poco in Italia la sicurezza sia tenuta in conto.