Giusto ieri era stata diffusa la notizia che la PS3 era stata hackerata, una novità importantissima perché rendeva la console multimediale di Sony “aperta” per la prima volta dopo 3 anni dal lancio.
Alla notizia non erano tuttavia seguite prove concrete dell’exploit che George Hotz, il 20enne hacker in grado di superare le protezioni della console di Sony, era riuscito ad ottenere dopo 5 settimane di lavoro.
Oggi invece, ecco i dettagli dell’impresa, con lo stesso exploit rilasciato insieme ad un post sul blog di Hotz in cui viene spiegato in che modo si sia arrivati là dove molti avevano fallito in questi anni.
Il procedimento, come dice lo stesso autore, è stato provato su PS3 dotata di firmware 2.4.2, ma è possibile che esso funzioni anche con altre versioni. Alla base di tutto pare esserci stato un buco sulla parte hardware, da questo si poi potuto passare attraverso un serie di modifiche hardware e software fino ad ottenere l’accesso alla memoria della console in lettura e in scrittura, rendendola di fatto aperta a qualsiasi utilizzo si desideri.
Saranno ora interessanti da verificare le reazioni di Sony, spettatrice interessata alla luce delle enormi potenzialità (e rischi di usi illeciti) che l’exploit aprirà per la sua console.