Sembra quasi uno scherzo del destino quello successo negli Stati Uniti qualche giorno dopo il discorso pronunciato dal Presidente Barack Obama sulla sicurezza informatica come una priorità nazionale sempre più alta da tenere in considerazione.
Immediatamente dopo questi buoni propositi diffusi dal Presidente, infatti, si viene a conoscenza di un pericoloso fatto riguardante l’eventualità che un documento contenente potenziali informazioni sensibili sulle centrali nucleari statunitensi sia stato pubblicato online con molta facilità.
Il report, che secondo alcuni ufficiali americani comunque non contiene informazioni di estrema importanza per la sicurezza della nazione, è rimasto ben visibile per alcune ore sul sito Internet ufficiale dell’U.S. Government Printing Office, pubblicato forse proprio perché si è ritenuto non fosse così delicato.
Si trattava comunque di un report di 260 pagine che conteneva una precisa mappa delle riserve di carburante destinate alle centrali nucleari, una raccolta di centinaia di posizioni di questo tipo presenti in tutti gli Stati Uniti, che il Presidente stesso aveva inviato qualche settimana prima al Congresso, contrassegnando il tutto come “informazioni sensibili altamente confidenziali”.
Una dicitura che è stata semplicemente interpretata in senso letterale. D’altronde, secondo alcuni, erano sicuramente dati “sensibili”, ma il grado di sensibilità non era stato specificato. Così il documento è finito online, tolto dal sito solo dopo queste polemiche.
Adesso si discute di quanto sia stato pericoloso tenere online il documento, che chiunque avrebbe potuto leggere. Secondo Steven Aftergood, analista dell’organizzazione Federation of American Scientists, le informazioni pubblicate in realtà costituivano dei dati di fatto e l’elenco delle sedi non è pericoloso, perché effettivamente non è un segreto.