I lavoratori dipendenti nelle imprese italiane potrebbero fare presto i conti con il taglio dei permessi per malattia: una recente circolare Inps, infatti, ha chiesto ai medici di ridurre la concessione dei giorni di malattia fino al 3% per limitare la spesa annuale dell'Istituto, pari a circa 2 miliardi di euro.
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L'ipotesi di tagliare i permessi richiesti dai lavoratori in caso di problemi di salute è contenuta all'interno di una circolare emanata lo scorso 16 gennaio, un documento di programmazione interna (al quale potrebbe seguire l'istituzione di un tavolo di lavoro a livello nazionale) mirato a definire il budget destinato alle aziende per la copertura delle prognosi dei lavoratori.
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Per tagliare le spese, quindi, l'Inps propone ai medici di ridurre i permessi per malattia del 3% e intensificare le visite fiscali, in modo da stanare i malati immaginari (la normativa vigente prevede che a partire dal quarto giorno di malattia sia proprio l'Istituto di Previdenza a versare alle aziende stipendi e contributi del lavoratore).
La diffusione del contenuto della circolare, tuttavia, ha destato non poche polemiche, sollevate dall'Ordine dei Medici e messe nero su bianco da Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei medici milanesi e autore di una lettera inviata all'Inps:
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«In questo modo l’istituto dice che il 3% dei certificati firmati dai medici di famiglia è falso. Hanno messo la malattia delle persone alla voce costi, come la carta per le stampanti o il toner. Inaccettabile. Il medico che formula una prognosi non può e non deve seguire logiche di carattere economicistico».