La prima edizione dell’Osservatorio Risk Management delle PMI italiane, promosso dal Politecnico di Milano e dal consorzio Cineas, ha analizzato il rapporto delle piccole e medie imprese con la gestione dei rischi.
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A sorpresa, la maggior parte delle 427 aziende non adotta troppe precauzioni e, nel 53% dei casi, giudica i rischi che si trova a fronteggiare come opportunità .
Eppure il 17% del campione ritiene di rientrare in un profilo di rischio alto, e ben il 35% delle imprese ha visto aumentare il livello di rischio negli ultimi 5 anni e un quarto del campione pensa che i rischi non potranno che aumentare nei prossimi anni.
L’area più critica è spesso associata al rischio finanziario(48%), seguito da quello operativo (35%): due categorie al tempo stesso indicate come quelle più impegnative a livello di risorse. Nonostante ciò, le attività di risk management all’interno delle aziende sono ancora lontane dall’essere effettuate a tempo pieno e in molti casi vengono svolte solamente dagli alti dirigenti.
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Nel complesso, le PMI appaiono ancora impreparate ad affrontare i rischi, come si può ben vedere nel caso delle aziende che fatturano in valuta diversa dall’estero: il 79% non tiene in considerazione il rischio di cambio e non adotta alcun tipo di copertura e, a sorpresa, l’incidenza è ancora maggiore (91%) tra le aziende che realizzano più del 75% del fatturato in valuta diversa dall'euro.