Ci vogliono tre mesi in più per andare in pensione di vecchiaia da questo 2013, che vede l’agganciamento dell’età pensionabile alla speranza di vita, mentre non è ancora risolto completamente uno dei principali problemi provocati dalla riforma delle pensioni, il caso esodati.
Nel corso del 2012 è via via salito il numero dei salvaguardati, al momento a quota 130mila, ma varie stime indicano che è ben più ampia la platea di coloro he rischiano di restare senza lavoro e senza pensione. Andiamo con ordine.
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Età pensionabile nel 2013
Entra in vigore l’agganciamento dell’età pensionabile alla speranza di vita, con uno “scatto” di tre mesi che vale sia per le pensioni di vecchiaia sia per quelle di anzianità . Ecco cosa succede.
- Pensione di vecchiaia: gli uomini e le donne del settore pubblico possono andare in pensione a 66 anni e tre mesi, le donne dipendenti del settore privato a 62 anni e tre mesi, le autonome a 63 anni e 9 mesi.
- Pensione di anzianità : per le donne ci vogliono 41 anni e cinque mesi (fino al 2012 ci volevano 41 anni e un mese), per gli uomini 42 anni e cinque mesi (contro i 42 anni e un mese del 2012). Nel 2014 scatterà un ulteriore mese in più: 41 anni e sei mesi per le donne e 42 anni e sei mesi per gli uomini
L’adeguamento alle aspettative di vita viene aggiornato ogni tre anni (mentre dal 2019 diventerà biennale).
Infine, l’età massima consentita per ritirarsi in questo 2013 slitta anch’essa di tre mesi, a 70 anni e tre mesi.
Assegno più basso
Un’altra novità riguarda i nuovi coefficienti di rivalutazione delle pensioni: sono entrati in vigore quelli nuovi, per il triennio 2013-3015, e il risultato è che i nuovi pensionati prenderanno assegni più bassi di circa il 3% rispetto ai colleghi che si sono ritirati nell’ultimo triennio.
Il meccanismo premia chi rimane più a lungo nel mondo del lavoro: ritirarsi a 65 anni nel 2013 significa prendere una pensione più bassa di un collega che è andato in pensione alla stessa età nel 2010, ma più alta di chi invece ha lasciato a 64 anni.
=>Leggi i nuovi coefficienti per calcolare le pensioni
Esodati
I provvedimenti che si sono succeduti nel 2012 hanno portato alla salvaguardia di circa 130mila esodati:
- 65mila con il primo decreto (<= Vai alla sintesi dei punti principali e al testo del primo decreto),
- altri 55mila con la norma inserita nella spending review (<= Leggi la seconda norma salva esodati),
- 10mila previsti dalla Legge di Stabilità (<= Consulta la norma sugli esodati della Legge di Stabilità ).
Esistono molteplici stime del numero di esodati che ancora restano esclusi dai provvedimenti di salvaguardia. Secondo le cifre della Cgil sono ancora sprovvisti di tutela circa 200mila lavoratori. I casi più frequenti: chi ha sottoscritto accordi di mobilità validi dopo il 4 dicembre 2011, accordi individuali.