Antivirus: una spesa che le aziende possono evitare?

di Tullio Matteo Fanti

Pubblicato 15 Gennaio 2013
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:46

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I tradizionali sistemi antivirus stanno mostrando in questi ultimi tempi tutti i loro limiti sul fronte della protezione dalle sempre crescenti minacce informatiche.

A livello enterprise, gli antivirus appaiono infatti poco affidabili e in molti casi non valgono il denaro che costano; è quindi preferibile investire in altre soluzioni, in grado di offrire una protezione su tutti i livelli.

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Secondo uno studio condotto da Imperva, in collaborazione con il Technion-Israel Institute of Technology, solo il 5% dei nuovi virus verrebbero infatti subito riconosciuti dagli attuali antivirus e i produttori impiegherebbero fino a 4 settimane per aggiornare le firme dei loto prodotti con le nuove minacce.

A sorpresa, i prodotti migliori risultano gli antivirus gratuiti, come ad esempio Avast e Emisoft, in grado di rilevare con una certa efficienza anche i virus più nuovi, nonostante nel corso dei test abbiano evidenziato un numero elevato di falsi positivi. Alla luce dei fatti, la spesa per un prodotto antivirus non appare giustificata.

Nonostante ciò, le aziende avrebbero investito nel corso del 2011 ben 2,9 miliardi di dollari in prodotti antivirus, che uniti ai 4,5 miliardi a livello consumer fanno ben 7,4 miliardi, che rappresentano comunque una piccola parte dei 17,7 miliardi spesi in generale per la sicurezza.

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Ha quindi senso investire oggi tempo e denaro in una soluzione antivirus?
I ricercatori Impervia riconoscono la necessità  da parte delle aziende di rispondere ad alcune regole di conformità , che vedono i software antivirus come parte essenziale di ogni strategia mirata alla sicurezza.

Tuttavia, le ricerche hanno mostrato come gli attacchi informatici siano oggi sempre più sofisticati e i creatori di virus spesso più veloci delle software house; il famoso malware Flame, ad esempio, è stato scoperto dai tecnici Kaspersky solamente dopo 5 anni dalla sua attivazione, mostrando chiaramente quanto i software antivirus basati su di un database aggiornabile possano essere inefficaci nel garantire un elevato livello di sicurezza.

Diventa così necessario per le software house riconoscere i limiti degli attuali antivirus e puntare su nuovi approcci, come mostrato da Symantec, che al singolo antivirus predilige l’offerta costituita dalla suite Norton Internet Security per gli utenti consumer e Symantec Endpoint Protection per l'utenza business.

In definitiva, gli antivirus possono continuare ad esistere come forma di protezione, ma le aziende dovrebbero investire maggiormente in tecnologie in grado di proteggere l’infrastruttura aziendale a tutto tondo, analizzando il traffico di rete, l’accesso ai server e ai database, nonché i file sospetti e le possibili sorgenti d’attacco.

La classifica dei prodotti antivirus più popolari:

  1. Avast – 17.4% market share a livello mondiale
  2. Microsoft – 13.2%
  3. ESET – 11.1%
  4. Symantec – 10.3%
  5. AVG – 10.1%
  6. Avira – 9.6%
  7. Kaspersky – 6.7%
  8. McAfee – 4.9%
  9. Panda – 2.9%
  10. Trend Micro – 2.8%
  11. Altro – 11.1%