La Commissione europea ha presentato una serie di misure per difendere le imprese dalle pratiche di marketing ingannevole.
Si tratta di un intervento che si è reso necessario dopo aver costatato attraverso uno studio e una consultazione pubblica che ha coinvolto le stesse aziende l’inefficacia delle norme vigenti e l’estendersi di un fenomeno fortemente lesivo degli interessi economici legittimi.
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Imprese, professionisti e organizzazioni della società civile subiscono quotidianamente danni ad opera di società disoneste che utilizzano attività fraudolente come informazioni false su determinati servizi fino all'invio di offerte mascherate da fatture o di moduli ingannevoli di richiesta di aggiornamento dei propri dati negli annuari delle società di compilazione.
Siamo di fronte ad una nuova tendenza che ha una portata globale. Le piccole imprese, in modo particolare, risultano vulnerabili ad una truffa messa in atto da società di compilazione degli annuari che spesso operano a partire da una diversa giurisdizione nell'UE, rendendo difficile il controllo del rispetto delle norme.
La Commissione europea ha pertanto annunciato di voler rafforzare l’attuale legislazione in materia di pubblicità ingannevole e comparativa stabilendo il divieto di pratiche di commercializzazione ingannevoli, come l'occultamento dello scopo commerciale di una comunicazione, e migliorando i meccanismi per far osservare gli obblighi di legge nei casi transfrontalieri.
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Per Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria responsabile per la Giustizia,
“soltanto norme solide a livello di tutta l'UE ci permetteranno di prendere seri provvedimenti contro le truffe nei confronti delle imprese e di garantire che i colpevoli non possano nascondersi dietro le frontiere nazionali. È proprio per tale ragione che oggi presentiamo questo piano di ampia portata. Pratiche ingannevoli delle società di compilazione degli annuari, false fatturazioni e truffe analoghe devono essere fermate. Le piccole imprese sono il pilastro dell'economia europea e possono difficilmente permettersi di perdere denaro a causa di pratiche fraudolente. Vogliamo migliorare la sicurezza per le imprese in Europa”.