Dopo che imprese e liberi professionisti per mesi hanno chiesto che fosse individuata l'area di applicazione IRAP – e dopo numerose sentenze da parte della Corte di Cassazione – finalmente sembra essere giunto il momento di tracciare i confini per l'applicazione dell’imposta, finora individuati con una sottilissima (e un po' confusa) linea di demarcazione che prendeva nome di autonoma organizzazione.
In effetti riuscire a spiegare cosa sia una autonoma organizzazione non è cosa facile.
Si è parlato di organizzazione produttiva e di impiego esteso di mezzi.
Ma si tratta sostanzialmente di caratteristiche meramente soggettive.
Già da giugno 2011 mi domandavo quale fosse il criterio di valutazione per capire se un imprenditore faccia o meno impiego esteso di mezzi.
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Così come non era chira la questione autonoma organizzazione, rivista e rettificata anche dalla Suprema Corte con una serie di sentenze storiche.
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Ebbene, l'epopea IRAP sembrerebbe essere arrivata all'ultimo capitolo. Quello in cui, si spera, si fa un po' di chiarezza.
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La Legge di Stabilità ha infatti stabilito che un decreto ministeriale provvederà a fissare i limiti per l'esclusione dall'Imposta Regionale sulle Attività Produttive.
Si tratta, insomma, di una disposizione di legge che innalza i confini entro i quali l'imposta è dovuta affinché la valutazione dell'obbligo del pagamento non sia un fatto meramente soggettivo.
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Il testo dell'emendamento afferma che a partire dal 2014 sarà istituito un fondo finalizzato a escludere dall'ambito di applicazione IRAP le persone fisiche che svolgono attività di impresa o di lavoro autonomo e che non impieghino lavoratori dipendenti o assimilati né beni strumentali il cui ammontare massimo sarà determinato dal decreto ministeriale.
Sembrerebbe essere intenzione del legislatore considerare non organizzata ogni impresa che presenta caratteristiche diverse da quelle che saranno introdotte. Auspichiamo che tutto ciò non generi nuovi disordini circa l'ambito di applicabilità del tributo.