Il Forum Economico e Finanziario per il Mediterraneo, tenuto a Milano il 12-13 novembre 2012, ha rappresentato l'occasione per il lancio del Centro Euro-Mediterraneo per lo Sviluppo delle Micro, Piccole e Medie Imprese (EMDC ), iniziativa promossa dalla Camera di Commercio di Milano con il sostegno del Governo italiano e della Banca Europea per gli Investimenti, in collaborazione con la Commissione Europea e con il Segretariato dell'Unione per il Mediterraneo.
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EMDC, che sarà operativo a partire da gennaio 2013 e presente online con un proprio sito web, punta a stabilire una rete tra imprenditori, istituzioni e investitori dell’area Euro-Mediterranea per supportare le aziende nelle varie fasi di start-up, crescita e internazionalizzazione.
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Nelle due sponde del Mediterraneo le MPMI (Micro, Piccole e Medie Imprese) rappresentano il 99% di tutte le aziende della regione e il 70% della forza lavoro impiegata.
Il Centro, ispirato ai principi di “co-ownership”, fornirà servizi di consulenza, assistenza specializzata, formazione e accesso ai finanziamenti, con una particolare attenzione al tema dell’innovazione, per favorire i rapporti economici e finanziari tra i paesi del Mediterraneo.
L'Italia resta uno dei partner commerciali più importanti nell'area Mediterranea, un mercato di 600 milioni di abitanti, con un interscambio di circa 60 miliardi di euro che tra il 2010 ed il 2011 ha registrato un incremento di quasi l'8%.
La Lombardia gioca un ruolo fondamentale in questo processo realizzando, con oltre 14 miliardi di euro nel 2011, un quarto dell'intero interscambio nazionale mentre la sola città di Milano – designata sede del Centro Euro-Med – con i suoi 6 miliardi di euro, costituisce la metà di quello lombardo.
Nel periodo di avvio del progetto sono stati coinvolti 5 Paesi, Italia, Tunisia, Egitto, Marocco e Turchia, ma nelle fasi successive è previsto un allargamento progressivo della partecipazione.
Per Bruno Ermolli, presidente di Promos, l’agenzia per l’internazionalizzazione della Camera di Commercio, il Centro potrebbe rappresentare “non solo un elemento propulsore per la crescita economica e sociale dei nostri paesi ma la pietra angolare di un’area euro mediterranea realmente integrata”.