Le Piccole e medie imprese in Europa denunciano un deterioramento dell’accesso al credito: è quanto emerge dall’ultimo Rapporto della BCE (anca centrale europea) “Indagine sull’accesso al finanziamento delle PMI nella zona euro”, online sul sito dell’istituto, creato per gestire la moneta unica e assicurare la stabilità dei prezzi nell’Unione europea.
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Lo studio fotografa il quadro finanziario, le esigenze di liquidità , l’effettivo accesso al finanziamento bancario (con i relativi sviluppi nei paesi dell’Eurozona) per le PMI nella UE in rapporto alle grandi imprese.
Le statistiche mostrano che l’accesso al credito bancario continua a peggiorare: sale al 22% la percentuale delle piccole e medie imprese europee che lamentano una minore disponibilità nei prestiti (20% nella precedente rilevazione) e aumentano ancora le domande di prestito respinte dagli istituti finanziari, passando dal 13% al 15%.
Più penalizzato è il settore delle Costruzioni, dove le difficoltà di accesso al credito sono al 34%, mentre nell’Industria è al 17%.
Cresce anche (dal 17% al 18%), la percentuale delle PMI che considera l’accesso al credito il loro problema principale.
Ad ogni modo, in base ai dati rilevati viene riscontrata una variazione percentuale leggermente inferiore di aziende che hanno bisogno di finanziamenti esterni in confronto alla precedente indagine (5%, contro l’8%): secondo la BCE, il 24% delle PMI ha chiesto credito (in diminuzione dal 25%), mentre il 46% non l’ha fatto avendo fondi sufficienti e il 6% per paura di vedersi respingere la richiesta (dal 7%).
Il documento è il risultato di una inchiesta condotta tra il 3 settembre e l’11 ottobre 2012, su un campione di 7514 imprese, di cui il 93% con meno di 250 addetti, dell’area dell’euro.