I provvedimenti fiscali della Legge di Stabilità approdati in Parlamento hanno dato avvio ad un intenso dibattito tra Governo e Maggioranza.
Il ministro dell'Economia Vittorio Grilli difende a spada tratta il Ddl di Stabilità , ritenendo “chiaramente” positivi gli effetti per il 99% dei contribuenti.
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E' quel chiaramente che turba e indigna, dal momento che la valenza positiva delle misure nella Manovra 2013 la riesce a vedere soltanto il ministro.
Tanto più che praticamente tutti – politici, imprese, banche, associazioni, istituzioni – individuano forti punti di divergenza con le scelte dell’Esecutivo.
Il ministro Grilli cita potenziali benefici economici fino a 210 euro annui per il 54% dei lavoratori dipendenti, il 34% dei pensionati e il 10% degli autonomi.
Sarebbe interessante conoscere la formula matematica utilizzata dal Ministro Grilli per addivenire ad un risultato così preciso, visto che analisti ed economisti corroborano invece la tesi secondo cui, con la manovra così studiata, sarà sottratto dalle tasche dei contribuenti tradotti almeno il doppio in nuove tasse.
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Il segretario del Pd Pierluigi Bersani considera “ardito affermare che la manovra non pesa sulle condizioni di vita degli Italiani”. Peccato che anche il Pd sostiene il governo Monti.
In disaccordo con il ministro non ci sono solo partiti e contribuenti.
In mezzo a questa tensione è intervenuta anche Bankitalia annunciando che in primavera potrebbero servire nuove misure correttive per mantenere il pareggio strutturale di bilancio anche dopo il 2013.
Che tradotto dal “burocratese economico” all'Italiano significa che dovremmo attenderci un'altra batosta.
Una buona notizia, però, sembra arrivare dall'Istat secondo cui l'economia italiana mostra i primi segnali di ripresa.
Insomma è il caos. Se solo riuscissero a trovare una soluzione con la stessa determinazione che adottano per discutere, forse, la situazione dell'Italia sarebbe diversa.